Categorie
Crescita Personale

La PNL ti aiuta a svelare i meccanismi della mente

Il primo corso di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) organizzato da Mentoring Resources si è concluso proprio Domenica con grande soddisfazione!

#Leggi anche SCOPRI VERAMENTE COS’E’ LA PNL

Proprio per questo l’argomento che trattiamo oggi sul Blog riguarda proprio la Programmazione Neuro Linguistica.

Oggi parliamo di concetti come cancellazione, generalizzazione e distorsione.

Ne hai mai sentito parlare?

Sono fenomeni quasi automatici che si manifestano quando ci troviamo di fronte a qualcosa che non conosciamo perfettamente ma anche quando comunichiamo.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questi meccanismi della mente?

Ogni giorno viviamo la nostra vita e consideriamo ciò che abbiamo di fronte la VERA e UNICA realtà, mentre, invece si tratta di una realtà codificata e archiviata dalla nostra mente tramite i 5 sensi i quali ci aiutano tramite odori, sensazioni, immagini ecc… a creare la nostra realtà che a ben guardare risulta poco accurata ed estremamente semplificata.

1. Il meccanismo della cancellazione

La cancellazione avviene quando i dettagli vengono eliminati per concentrarsi su qualcosa di più generico.

Il nostro contatto con la realtà avviene principalmente tramite i sensi che si trovano ad elaborare una mole di informazioni gigantesca.

La nostra mente conscia deve in qualche modo filtrare tutte queste informazioni per evitare di andare in tilt ed una delle conseguenze è la cancellazione di qualche informazione ritenuta “poco importante”.

Questo lavoro sporco lo fa l’inconscio.

Il limite di questo meccanismo è che spesso ci porta ad eliminare dettagli fondamentali ma ti protegge anche dal sovraccarico e funziona come filtro per aiutarti a snellire le informazioni che ci bombardano ogni giorno.

La soluzione ideale sarebbe imparare ad utilizzare questo filtro che però spesso è ostruito da meccanismi inconsci provenienti da esperienze passate ripetute nel tempo

2. Il meccanismo della generalizzazione

La generalizzazione avviene quando prendiamo una particolare esperienza e la applichiamo genericamente a una moltitudine di altre situazioni che al nostro cervello sembrano simili.

Lo svantaggio della generalizzazione è sicuramente quella di “fare di tutta l’erba un fascio”, ma soprattutto durante la fase dell’apprendimento ci aiuta ad imparare azioni basilari.

3. Il meccanismo della distorsione

La distorsione avviene quando la nostra mente interpreta la realtà in maniera errata.

Pensando a questi fenomeni viene da pensare che spesso di fronte agli avvenimenti della vita cadiamo in inganno.

La verità è che quella che noi chiamiamo realtà è il frutto dell’elaborazione dei nostri cinque sensi i quali ci rimandano indietro la realtà sotto forma di immagini, suoni, sensazioni, gusti e odori che come già detto non sono la realtà vera e propria.

Queste informazioni che vengono archiviate nella mente sono chiamate STRUTTURA PROFONDA e rappresentano un modello semplificato della realtà proprio grazie ai meccanismi della cancellazione, distorsione e generalizzazione.

Questi meccanismi li ritroviamo anche nel nostro sistema di comunicazione

Cosa succede quando vogliamo spiegare a parole la nostra STRUTTURA PROFONDA?

Comunicando inizieremo a cancellare, generalizzare e distorcere la nostra realtà dando vita ad una nuova struttura chiamata STRUTTURA SUPERFICIALE che è rappresentata da quello che comunichiamo.

Riassumendo: la REALTA’ è un modello della STRUTTURA PROFONDA e la STRUTTURA PROFONDA è un modello STRUTTURA SUPERFICIALE. 

Qual è il risultato dell’utilizzo di questi meccanismi?

Sicuramente cancellazione, generalizzazione e distorsione rappresentano un modo per proteggere la nostra mente dall’afflusso incontrollato di informazioni ma sono anche la causa di molte delle nostre convinzioni autolimitanti, profezie auto avveranti e paure.

La PNL ci può dare molte risposte per cercare di smantellare queste dinamiche.

Potremmo continuare a parlare per ore di questo argomento, ma diventerebbe una lezione vera e propria e questo non è certo il loogo.

La mente è uno strumento eccezionale, senza paragoni, ma come tutti gli strumenti bisogna imparare ad utilizzarlo.

La sfida è riuscire a riconoscere quei filtri che inconsciamente utilizziamo nella quotidianità e che ci fanno percepire la realtà in maniera diversa da come è veramente.

Per qualsiasi informazioni sul prossimo evento di PNL  clicca QUI e richiedi informazioni.

Categorie
Crescita Personale Formazione

Resilienza: resisto dunque sono

Come stai vivendo questo periodo post pandemia?

Come affronti lo stress e le situazioni problematiche?

La risposta a queste domande potrebbe essere un’indicazione di quanto sei resiliente.

Che cos’è la resilienza?

In psicologia la resilienza definisce la capacità delle persone di riuscire ad affrontare gli eventi stressanti o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva la propria vita di fronte alle difficoltà.

In altre parole la resilienza consente l’adattamento alle avversità della vita.

In questi mesi molti di noi hanno affrontato nuove sfide, personali, lavorative, economiche, emotive.

Questa pandemia ci ha tolto dall’oggi al domani certezze e routine consolidate.

Tutti abbiamo dovuto rimetterci in gioco e in discussione quanto meno per alcuni campi della nostra vita.

Certo è normale pensare di doverlo fare di fronte ad una pandemia!

Ma anche in condizioni normali, la vita ci può presentare una serie di avversità: relazioni che finiscono, delusioni d’amore, disoccupazione, licenziamenti, fallimenti, crisi economiche, crisi familiari…

Molto del modo in cui ci comportiamo di fronte a queste avversità ha a che fare con il nostro atteggiamento.

Guardiamoci intorno!

Credo che ognuno di noi potrà notare tra amici e parenti le reazioni diverse e alle volte opposte alle sfide presentate dalla pandemia.

L’atteggiamento e il dialogo interiore fanno la differenza.

#Leggi anche NON SONO AMMESSI PENSIERI NEGATIVI

Chi tende ad avere un pensiero catastrofico e negativista si sarà sentito sopraffatto, i pensieri negativi possono facilmente attivare il centro della paura nel nostro cervello e creare risposte comportamentali ansiose.

È probabile invece che coloro che se la sono cavata bene abbiano una mente flessibile e generalmente abbiano la capacità di coltivare pensieri positivi e cercare soluzioni piuttosto che abbattersi di fronte alle avversità.

Le caratteristiche delle persone resilienti

Essere resilienti è una caratteristica innata dell’essere umano.

Lo possiamo facilmente intuire se guardiamo a come gli uomini abbiano la capacità di adattarsi bene a situazioni oggettivamente drammatiche come incidenti, lutti, calamità naturali e traumi in genere.

Essere resilienti non significa essere invincibili.

Anche chi è resiliente prova dolore e tristezza e può sentirsi sopraffatto dai momenti no della vita, soprattutto quando questi avvengono in più campi contemporaneamente,come spesso accade.

Le persone più resilienti spesso mostrano caratteristiche particolari:

#Impegno

Ovvero la tendenza a dedicarsi alle attività che si intraprendono cercando di dare il meglio.

#Locus of control interno

Ovvero la convinzione di poter intervenire sugli eventi che si verificano nella vita e poter modificare le situazioni con le proprie azioni.

#Flessibilità

Ossia la capacità di accettare i cambiamenti ed essere disposti a modificarsi quando necessario.

#Regolazione emotiva

Il bagaglio di strategie e comportamenti messi in atto per regolare le emozioni provate in un dato momento.

Da dove viene la resilienza?

Tutti gli esseri viventi, di fronte agli stimoli, si adattano o muoiono: gli unici che contemplano una terza possibilità, quella di auto commiserarsi, sono gli esseri umani.

La resilienza è una capacità innata dell’essere umano, che naturalmente tende ad adattarsi alle nuove situazioni anche se avverse, ma l’ambiente gioca un ruolo fondamentale.

Alcune persone sembrano non possedere questa capacità e si abbattono di fronte alle difficoltà senza riuscire a reagire.

La teoria della resilienza afferma che non è la natura delle avversità o della situazione difficile a fare la differenza, ma il modo in cui le affronti. 

Non si tratta di raccontare la tua storia, ma di come hai reagito alla tua storia e di come ti ha trasformato.

Quello che fa la differenza è la prospettiva.

È il modo in cui vedi i fallimenti che determina se reagirai al meglio o se ti lascerai sopraffare!

Quando non riesci a raggiungere un obiettivo come reagisci?

Te la prendi perché non è andata come pensavi?

Oppure cerchi di rileggere cosa è successo per comprendere cosa ha funzionato e cosa no, così da poter riprovare tenendo presente gli errori passati?

La resilienza è quella capacità che ti permette di non vivere gli insuccessi come totali fallimenti ma come esperienze che ti porteranno domani, a fare meglio di oggi e a cercare nuove modalità più efficaci.

#leggi anche MEGLIO PROVARCI E FALLIRE: 3 MOTIVAZIONI VALIDE PER NON MOLLARE.

La resilienza è un’abilità e come tale può essere appresa.

E’ possibile allenarla ma come tutti gli allenamenti richiede un impegno consapevole.
Vuoi sapere come?

Seguici sui nostri social e leggi i nostri articoli del Blog; il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone ad imparare a vedere la vita da una prospettiva più positiva, sana e funzionale al raggiungimento dei propri obiettivi personali e dei propri sogni!

Vuoi avere informazioni dettagliate?

Contattaci

A presto!!!

Categorie
Coaching Crescita Personale

Mental Coach: scopri le 5 qualità essenziali

Trovare un buon Coach non è un’impresa semplice.

Non si tratta solo di qualcuno che possa insegnarti strumenti e tecniche; quando si cerca un Life Coach è essenziale ricordarsi che una parte fondamentale per il successo è la costruzione di una relazione.

#leggi anche l’articolo “Perché ti serve un Mental Coach”.

Il semplice fatto che un certo Life Coach sia stato efficace per un amico non significa che lo stesso sarà per te.

#Leggi anche l’articolo “Identikit del life coach: cosa fa e perché assumerlo ti cambia la vita”

Ogni relazione è unica, ma esistono delle qualità fondamentali che un buon Coach dovrebbe avere che sono imprescindibili per l’instaurarsi di una relazione efficace.

La Top Five del Life Coach

1. Un Life Coach deve essere AUTENTICO

Senza autenticità, la fiducia non può essere costruita.

Senza fiducia non c’è relazione.

Chiunque può insegnarti qualche tecnica e darti qualche esercizio e consiglio, ma è la persona che fa la differenza e la connessione che riesce a creare.

Se non c’è relazione ma solo trasmissione di informazioni partecipare ad un seminario o avere un Coach non farebbe una gran differenza.

Quello che devi cercare nel tuo Coach è la genuinità, il fatto che si mostri per come effettivamente è, e spesso la capacità di essere autentici sta nel racconto del viaggio di vita.

I Coach non hanno vite perfette, né relazioni perfette.

Quello da ricercare non è la perfezione ma la coerenza tra ciò che insegnano e ciò che realmente fanno nelle loro vite.

2. Un Life Coach ha la SUA VOCE

Questo non significa che il tuo coach debba avere una voce suadente o incoraggiante ma che abbia una SUA voce che lo renda unico e diverso!

Qual è il suo stile, la sua prospettiva, il suo approccio, la sua storia?

Ogni persona vede il mondo in un certo modo, ognuno ha il suo stile e la sua personalità a seconda dei suoi valori e delle sue esperienze di vita.

Assicurati che il tuo Life Coach non sia un libro di testo ambulante.

Perché alcuni Coach fanno presa su alcune tipologie di persone ma meno su altre?

Il Coaching si basa, come ti ho già detto, su una relazione, che si costruisce sulla stima reciproca e affinità.

3. Un Life Coach costruisce un rapporto di FIDUCIA

Se il tuo rapporto con il tuo coach non è basato sulla fiducia allora il percorso non funzionerà.

Lui deve fidarsi di te, delle tue capacità, del tuo impegno e della tua serietà e tu devi fidarti di lui.

Fiducia non significa avere le risposte a tutto, né riguarda il numero di clienti trattati, o il tenore di vita che un Coach può dimostrare.

La fiducia consiste nel conoscere il proprio valore, così come i propri difetti. 

Consiste nell’essere onesti con se stessi e con i clienti, nel sapere se una persona può o meno essere aiutata.

La fiducia è stabilire limiti appropriati ma allo stesso tempo un senso di presenza e di connessione.

4. No passione No Life Coach!

Un Coach deve avere passione!

Per essere veramente di ispirazione e fare la differenza la passione del tuo Coach per ciò che fa dovrebbe essere tangibile.

Ti assicuriamo che se c’è, la passione si vede perché farà di tutto per aiutarti a scrivere una storia migliore.

5. Connessione fra Coach e Coachee

Cosa intendiamo per connessione?

E’ l’ingrediente speciale che deve crearsi tra un Coach e il suo Coachee (così viene definito chi si rivolge ad un coach).

Quella linea trasparente che unisce due persone che si connettono e si influenzano a vicenda.

Sì, perché anche il Life Coach viene influenzato.

Ogni persona con la sua storia, i suoi vissuti e le sue esperienze lascia qualcosa, e un buon Coach è pronto ad apprendere e ad imparare dalle persone che entrano in relazione con lui.

La connessione sta nello scambio.

E non è sempre rose e fiori, si costruisce anche nelle incomprensioni, nella resistenza, nei punti di vista diversi.

Questi  sono i 5 ingredienti  essenziali.

Come puoi vedere non ti abbiamo parlato di tecniche, abilità, formazione.

Quelle le consideriamo scontate, senza una preparazione adeguata nessuno va da nessuna parte!

Ogni Coach attingerà al suo bagaglio in base alla sua formazione personale.

Ma spesso le qualità che ti abbiamo elencato, così come i risultati ottenuti dal loro lavoro sono assenti.

Come professionista del settore Nicola Colonnata afferma che:

La verità è data dalla verificabilità di un’informazione o di un’affermazione.

Se ciò che dico non rappresentasse una realtà, mi sentirei un perdente, sarei un bugiardo.

Il mio orgoglio, la mia verità, derivano dal successo di Mentoring Resources.

I risultati che ho ottenuto caratterizzano la mia esistenza.

Contattaci, saremo felici di darti tutte le informazioni che desideri.

Categorie
Coaching Crescita Personale

Identikit del life coach: cosa fa e perché assumerlo ti cambia la vita

Quali sono le grandi arti della vita?

Sono le materie che impari a scuola?

Le mansioni che porti a termine ogni giorno nel tuo ufficio?

Prova a pensarci un attimo…

Secondo me la mia lista e la tua lista sono simili.

Mi vengono in mente:

Creatività.

Umiltà.

Passione.

Gratitudine.

Verità.

Scopo.

Empatia.

Amore.

Questo è un piccolo elenco di alcune delle grandi arti della vita.

Quando entrano nella nostra vita ci danno la sensazione di essere pienamente e veramente vivi.

Se non ci credi prova ad immaginare la tua vita senza di loro.

Sarebbe arida, desolata, un po’ inutile, giusto?

Dobbiamo impararle in qualche modo.

Ma da dove iniziare?

È ironico.

Le grandi arti della vita sono esattamente quelle che non impariamo a scuola né tantomeno al lavoro.

Eppure non è che la scuola e le università e persino le aziende e le istituzioni non provino a insegnarcele.

Lo fanno ma purtroppo spesso non ci riescono.

Anzi, il più delle volte la creatività, l’empatia e lo scopo sono risucchiati dai troppi anni di scuola, vita lavorativa stressante, carriera che non decolla.

Perché?

Queste grandi arti non possono davvero essere insegnate o apprese attraverso lezioni raccontate a gruppi di persone in aule con concetti astratti e formule valide per tutti.

E sicuramente non le puoi trovare negli uffici.

Riguardano la vita, giusto?

E ogni vita è unica.

Quindi il modo migliore per insegnarle e impararle è il modo più antico.

Istruzione diretta e individuale attraverso la conversazione.

Trovando una guida, un mentore, un Virgilio che ti guidi alla ricerca della tua nuova consapevolezza.

Ogni persona è diversa, ogni realtà è diversa: i grandi valori come la conoscenza di sé e del proprio valore non si possono scoprire attraverso idee astratte impersonali e confezionate allo stesso modo per tutti.

Come Life Coach mi sento come un moderno Virgilio

Uso la leadership, la psicologia, la filosofia delle discipline marziali (sono un maestro di Kung Fu), la neurolinguistica e anche un po’ di economia per aiutare le persone a svilupparsi e crescere nelle grandi arti della vita.

La mia pratica consiste nell’insegnarti a vivere una vita che conta.

Non per il tuo capo, per i tuoi genitori, per il tuo partner o per i tuoi follower su Instagram.

Ma per te.

Per arrivarci occorre esplorare cos’è veramente la vita, come vuoi che sia la tua e come trovare la tua strada: in poche parole devi imparare a essere completamente QUI e ORA.

Qui e Ora per trovare la tua autenticità, la tua completezza e sentirti finalmente non pieno di limiti ma pieno di possibilità.

Un Life Coach ad ampio raggio

Attingo dall’Oriente e dall’Occidente, dall’arte marziale e dalla scienza, dal pensiero antico e moderno.

Non importa chi sei o non sei.

Insegno a persone anziane e giovani, studenti e dirigenti, amministratori delegati, professori e sportivi.

Il filo conduttore è la sensazione che la vita possa essere qualcosa di più autentico e significativo di quello che a volte è.

Insieme costruiremo un nuovo senso di sé più autentico, vibrante e senza limiti dettati dalla paura.

Non importa dove ti trovi nel mondo.

Il Coaching avviene di persona se ti trovi in Italia o tramite Internet se sei troppo lontano!

Lavoro con persone da tutto il mondo.

Le grandi arti sono universali, non è vero?

Perché ho deciso di fare il Life Coach?

Sono affascinato dalla storia di ogni persona e dal suo percorso.

E’ lavorando sulla mia storia che sono arrivato fino a qui.

Ho iniziato il mio percorso grazie all’amore per le arti marziali.

Sono diventato Sifu (Maestro) di Kung Fu giovanissimo e questo mi ha dato la possibilità di aprire il mio Franchising – Accademia Arti Marziali.

Insegnare il Kung Fu non significa solo insegnare un’arte marziale di difesa personale ma significa sopratutto diffondere uno stile di vita fatto di perseveranza, tenacia e focalizzazione sul presente.

Questi anni di insegnamento a contatto di centinaia di studenti mi ha permesso di maturare l’idea vincente, perché l’ho testata su di me, che i principi di questa antica arte marziale potessero essere trasportati anche nella “vita vera”.

E’ qui che è nato il Metodo Marziale, un metodo che ho applicato io stesso a tutti i campi della mia vita e che mi ha fatto ottenere grandi successi personali.

Arrivato a questo punto mi sono chiesto: perché tenere tutta questa ricchezza solo per me?

Infatti non l’ho fatto e sono proprio qui a parlarne con te.

Ricordati: ognuno di noi è sulla terra per vivere una vita che conta.

Se sei d’accordo con me CONTATTAMI.

Ti aiuterò, in un modo adatto solo a te, a diventare la persona che hai sempre sognato di essere.

CONTATTAMI

Categorie
Crescita Personale Formazione

Mental Coach Sportivo

Abbiamo già parlato di chi è e cosa fa un mental coach,  ma come può essere utile un mental coach all’interno di un’attività sportiva?

Sappiamo tutti quanto sia fondamentale negli sport la preparazione mentale.

Facciamo finta per un momento di essere un portiere professionista.

Durante gli allenamenti allenatori e compagni lavorano con te tirandoti ogni tipo di palla per prepararti.

Ogni giorno lavori per riuscire a parare la palla, per non lasciartela sfuggire dalle mani, per essere pronto per ogni tipo di tiro.

Ti eserciti ripetutamente fino a quando i movimenti diventano naturali, come l’andare in bicicletta.

Intorno a te l’allenatore urla qualcosa, i tuoi compagni lavorano sulla propria routine, i palloni volano ovunque, ma nulla di tutto ciò ti disturba perché il tuo lavoro è concentrarti sulla palla che ti viene tirata.

Le tue braccia diventano ogni giorno più forti, i tuoi movimenti diventano più fluidi e i tuoi pensieri scompaiono.

Ma cosa accade durante le partite?

Ecco che questo stato di assoluta concentrazione non è più così facile da mantenere e pensieri negativi e disturbanti compaiono nella nostra mente.

La mente nello sport

Allena la tua forza mentale nello stesso modo in cui sviluppi le capacità fisiche e tecniche.

Per comprendere il funzionamento della mente dobbiamo fare due passi all’interno della psicologia cognitiva, che studia come i processi mentali influenzano il nostro comportamento.

Semplificando al massimo lo schema che propone è il seguente:

Si verifica un evento ➡️ l’evento viene processato e interpretato ➡️ reagiamo all’evento a livello comportamentale ed emotivo.

Gli psicologi cognitivi si concentrano sul momento nel mezzo, quello prima dell’azione e cercano di spiegare come il nostro modo di pensare influenzi le nostre risposte.

Il mental coach sportivo utilizza principi di psicologia cognitiva per aiutare gli atleti.

Nello sport, gli eventi accadono continuamente e spingono gli atleti a reagire in qualche modo. 

Alcuni eventi possono essere positivi, mentre altri, invece, sono negativi e ci mettono in difficoltà e fanno vacillare la nostra forza mentale.

Fingi di nuovo di essere il portiere di prima.

È il momento della partita e ti senti teso e nervoso.

La squadra avversaria è molto forte e tu hai un ruolo di responsabilità.

Ecco comparire i pensieri negativi:

Oggi non sono in forma, non ho il ritmo giusto, se segnano un goal la squadra si demoralizzerà…

Quando la mente è così annebbiata tenderai ad interpretare ogni evento in maniera negativa e le tue reazioni non saranno quelle attese.

Invece, se ripensassi agli allenamenti?

Concentrati sulla palla, segui i movimenti dell’avversario, libera la mente, il fuori non esiste!

Nessuno vuole essere scoraggiato o distratto durante una prestazione, ma è naturale che questo possa accadere.

Come un mental coach sportivo può aiutarti ad allenare la mente.

Quello che dobbiamo fare è imparare a gestire queste sensazioni in modo che non influiscano sulla nostra performance.

Sei di nuovo il portiere.

Il modo di parare è un’abilità tecnica che hai allenato duramente. 

Il salto, la velocità, la forza sono abilità fisiche che hai sviluppato.

Gestire uno stato mentale negativo, giocare sotto pressione, analizzare un errore ed essere pronto per lo scatto successivo sono abilità mentali che puoi sviluppare.

Allenare il nostro modo di pensare è il fondamento del coaching sportivo.

Ecco il punto: il modo in cui pensiamo influisce sulle nostre prestazioni.

Man mano che diventerai più consapevole di come pensi e imparerai a gestire i pensieri negativi, riuscirai a goderti maggiormente il tuo sport e a migliorare le tue performance nei momenti che realmente contano.

Quando gli atleti non vedono i risultati desiderati, in genere raddoppiano il loro allenamento. 

Trascorrono più ore in palestra, aumentano gli allenamenti; il duro lavoro è sempre una buona idea, ma potrebbe non essere la soluzione.

Allora quando gli allenamenti fisici non bastano considera l’idea che forse è la mente quella che devi allenare.

Vuoi sapere come?
Contattaci per una consulenza!

nicola@mentoringresources.org

info@mentoringresources.org

Categorie
Crescita Personale Formazione

Perché ti serve un Mental Coach

Non credo di dire niente di sorprendente affermando che l’allenamento mentale è fondamentale per raggiungere e sostenere prestazioni elevate, in qualsiasi ambito della vita, sia esso sportivo, professionale, relazionale etc…

Ti fai mai queste domande?

  • Perché è così difficile gestire i miei pensieri?
  • Come posso prepararmi per un colloquio importante senza sprofondare nell’ansia?
  • Perché le mie paure condizionano così tanto le mie scelte di vita?
  • Perché sento sempre di non essere abbastanza?
  • Come posso rimanere concentrato quando sono sotto pressione?

C’è un filo conduttore che lega tutte queste domande ed è la tua relazione con la mente.

#leggi anche l’articolo “Non sono ammessi pensieri negativi”

Quando pensiamo ad una persona in equilibrio ci riferiamo a qualcuno che ha gli strumenti fisici, tecnici e mentali perfettamente funzionanti.

Ogni persona di successo ha bisogno di questi tre ingranaggi: fisico, tecnico e mentale e che questi girino all’unisono.

Ogni ruota aiuta le altre due a girare più agevolmente, ma se una delle tre si ferma allora l’intero sistema si blocca.

Come insegnante di arti marziali ho lavorato con dozzine di giovani allievi con eccellenti capacità tecniche e fisiche che hanno trascorso anni a sviluppare, facendo investimenti significativi in ​​tempo, denaro e fatica.

Nonostante la loro preparazione non era raro che qualcuno si bloccasse durante gli esami dimenticando apparentemente cose che conoscevano alla perfezione fino al giorno prima.

Si mostravano insicuri in situazioni affrontate centinaia di volte durante gli allenamenti.

Che cosa succedeva?

Semplice!

L’ingranaggio MENTE si bloccava.

A cosa serve un mental coach?

La mente è uno strumento potente se impari come gestirla per raggiungere il tuo massimo potenziale.

La domanda da porsi è:

Come posso raggiungere alte prestazioni e riuscire a mantenerle?

La risposta è chiara:

La performance trova il suo potere in una vita equilibrata.

La capacità di ottenere e mantenere ottimi risultati è direttamente correlata alla padronanza mentale.

Quando la mente è piena di ansia o distrazioni, interferisce negativamente sia a livello emotivo che fisico.

Il massimo della prestazione si ottiene quando la mente è calma e focalizzata sul presente.

Quello stato che molti definiscono FLOW, quando il resto del mondo sparisce e diventa un rumore lontano di sottofondo, mentre tutto di noi è concentrato su ciò che stiamo facendo.

Questo stato non è facile da raggiungere.

Il corpo sa cosa fare, è stato addestrato per questo: il corpo impara e memorizza movimenti e azioni che diventano automatici.

La mente invece spesso ci risulta imprevedibile.

Per quanto ci sforziamo di assumere un determinato stato mentale prima di una gara, durante un’interrogazione, un discorso o qualsiasi altra cosa, spesso questo sfugge al nostro controllo.

Come scritto sopra, una mente turbata prende decisioni impulsive, sviluppa pregiudizi nell’analisi delle situazioni e in breve, non ti aiuta!

Il ruolo del Mental Coach è di aiutarti a gestire i tuoi stati mentali in modo da far funzionare la tua mente per te e non contro di te.

Il Mental Coach andrà ad analizzare il tuo sistema di credenze, aiutandoti a guardare le tue opzioni da una prospettiva diversa, correggendo quelle che vengono chiamate distorsioni cognitive e aiutandoti ad affrontare i pensieri negativi ed eliminare i circoli viziosi in cui sei abituato a cadere.

Che tu sia un atleta, un libero professionista o un leader aziendale far sì che la mente ti supporti nelle situazioni di svolta è il primo grande passo per ottenere grandi prestazioni.

Un Mental Coach ti fornirà le tecniche per gestire la pressione, controllare le tue emozioni, superare i tuoi errori e costruire uno stato d’animo che ti permetta di eccellere nel tuo campo d’azione e di distribuire le tue capacità tecniche e fisiche al massimo livello.

Perché il ruolo del Mental Coach è così importante?

Prova a riflettere prendendo ad esempio uno sport qualsiasi.

Viene data molta importanza agli aspetti pratici fornendo agli atleti strumenti formidabili per l’apprendimento di abilità tecniche e l’aumento delle capacità fisiche, ma gli aspetti mentali vengono spesso completamente trascurati.

Se tuo figlio avesse problemi a scuola non avresti nessun problema a mandarlo a ripetizioni, se avesse un problema nell’acquisire una tecnica nel suo sport cercheresti un allenatore competente per aiutarlo.

Ma se tuo figlio non riuscisse bene in situazioni di alta pressione, allora sarebbe solo un problema d’ansia e magari un segnale di debolezza!!

Le persone con cui lavoro non hanno difetti di personalità, né soffrono di instabilità psicologica; in quel caso li manderei senza dubbio da un professionista competente.

Vengono da me per imparare a migliorare il loro MINDSET e per riuscire a gestire la loro mente in modo che gli sia utile piuttosto che da ostacolo durante le loro prestazioni.

Sì perché quando arriva il momento di mettersi in gioco la mente assume una vita tutta sua e miriadi di pensieri negativi e preoccupazioni compaiono e iniziano a dipingere una tela di presagi disastrosi.

Tutti abbiamo provato queste sensazioni e tutti capiamo l’importanza del saper controllare la propria mente.

Ma la domanda è: come fare?

  • Se ti dicessi di lavorare per un’ora sulle tue capacità fisiche potresti tornare e dirmi cosa hai fatto?
  • E se ti dicessi di lavorare sulle tue abilità tecniche per un’ora?
  • E se invece ti dicessi di lavorare sui tuoi stati mentali?

Lo sappiamo tutti che lo stato mentale influenza le situazioni!

Ma non tutti sappiamo come fare a tenerlo sotto controllo, quali sono le sue componenti chiave e come esercitarsi per imparare a gestirlo.

Il Mental Coach ti aiuterà a comprendere questi fondamenti del gioco mentale e a trasformarli in abilità, sviluppando meccanismi mentali che possono essere praticati e padroneggiati.

Non credo di dire niente di sorprendente affermando che l’allenamento mentale è fondamentale per raggiungere e sostenere prestazioni elevate, in qualsiasi ambito della vita, sia esso sportivo, professionale, relazionale etc…

Ti fai mai queste domande?

  • Perché è così difficile gestire i miei pensieri?
  • Come posso prepararmi per un colloquio importante senza sprofondare nell’ansia?
  • Perché le mie paure condizionano così tanto le mie scelte di vita?
  • Perché sento sempre di non essere abbastanza?
  • Come posso rimanere concentrato quando sono sotto pressione?

C’è un filo conduttore che lega tutte queste domande ed è la tua relazione con la mente.

#leggi anche l’articolo “Cambiamento: non lasciare che i pensieri negativi ti blocchino”.

Quando pensiamo ad una persona in equilibrio ci riferiamo a qualcuno che ha gli strumenti fisici, tecnici e mentali perfettamente funzionanti.

Ogni persona di successo ha bisogno di questi tre ingranaggi: fisico, tecnico e mentale e che questi girino all’unisono.

Ogni ruota aiuta le altre due a girare più agevolmente, ma se una delle tre si ferma allora l’intero sistema si blocca.

Come insegnante di arti marziali ho lavorato con dozzine di giovani allievi con eccellenti capacità tecniche e fisiche che hanno trascorso anni a sviluppare, facendo investimenti significativi in ​​tempo, denaro e fatica.

Nonostante la loro preparazione non era raro che qualcuno si bloccasse durante gli esami dimenticando apparentemente cose che conoscevano alla perfezione fino al giorno prima.

Si mostravano insicuri in situazioni affrontate centinaia di volte durante gli allenamenti.

Che cosa succedeva?

Semplice!

L’ingranaggio MENTE si bloccava.

#leggi anche l’articolo “Se i tuoi pensieri ti comandano, ordinati di cambiare”.

A cosa serve un mental coach?

La mente è uno strumento potente se impari come gestirla per raggiungere il tuo massimo potenziale.

La domanda da porsi è:

Come posso raggiungere alte prestazioni e riuscire a mantenerle?

La risposta è chiara:

La performance trova il suo potere in una vita equilibrata.

La capacità di ottenere e mantenere ottimi risultati è direttamente correlata alla padronanza mentale.

Quando la mente è piena di ansia o distrazioni, interferisce negativamente sia a livello emotivo che fisico.

Il massimo della prestazione si ottiene quando la mente è calma e focalizzata sul presente.

Quello stato che molti definiscono FLOW, quando il resto del mondo sparisce e diventa un rumore lontano di sottofondo, mentre tutto di noi è concentrato su ciò che stiamo facendo.

Questo stato non è facile da raggiungere.

Il corpo sa cosa fare, è stato addestrato per questo: il corpo impara e memorizza movimenti e azioni che diventano automatici.

La mente invece spesso ci risulta imprevedibile.

#leggi anche “Sai riconoscere le convinzioni limitanti che ti paralizzano?”

Per quanto ci sforziamo di assumere un determinato stato mentale prima di una gara, durante un’interrogazione, un discorso o qualsiasi altra cosa, spesso questo sfugge al nostro controllo.

Come scritto sopra, una mente turbata prende decisioni impulsive, sviluppa pregiudizi nell’analisi delle situazioni e in breve, non ti aiuta!

Il ruolo del Mental Coach è di aiutarti a gestire i tuoi stati mentali in modo da far funzionare la tua mente per te e non contro di te.

Il Mental Coach andrà ad analizzare il tuo sistema di credenze, aiutandoti a guardare le tue opzioni da una prospettiva diversa, correggendo quelle che vengono chiamate distorsioni cognitive e aiutandoti ad affrontare i pensieri negativi ed eliminare i circoli viziosi in cui sei abituato a cadere.

Che tu sia un atleta, un libero professionista o un leader aziendale far sì che la mente ti supporti nelle situazioni di svolta è il primo grande passo per ottenere grandi prestazioni.

Un Mental Coach ti fornirà le tecniche per gestire la pressione, controllare le tue emozioni, superare i tuoi errori e costruire uno stato d’animo che ti permetta di eccellere nel tuo campo d’azione e di distribuire le tue capacità tecniche e fisiche al massimo livello.

Perché il ruolo del Mental Coach è così importante?

Prova a riflettere prendendo ad esempio uno sport qualsiasi.

Viene data molta importanza agli aspetti pratici fornendo agli atleti strumenti formidabili per l’apprendimento di abilità tecniche e l’aumento delle capacità fisiche, ma gli aspetti mentali vengono spesso completamente trascurati.

Se tuo figlio avesse problemi a scuola non avresti nessun problema a mandarlo a ripetizioni, se avesse un problema nell’acquisire una tecnica nel suo sport cercheresti un allenatore competente per aiutarlo.

Ma se tuo figlio non riuscisse bene in situazioni di alta pressione, allora sarebbe solo un problema d’ansia e magari un segnale di debolezza!!

Le persone con cui lavoro non hanno difetti di personalità, né soffrono di instabilità psicologica; in quel caso li manderei senza dubbio da un professionista competente.

Vengono da me per imparare a migliorare il loro MINDSET e per riuscire a gestire la loro mente in modo che gli sia utile piuttosto che da ostacolo durante le loro prestazioni.

Sì perché quando arriva il momento di mettersi in gioco la mente assume una vita tutta sua e miriadi di pensieri negativi e preoccupazioni compaiono e iniziano a dipingere una tela di presagi disastrosi.

Tutti abbiamo provato queste sensazioni e tutti capiamo l’importanza del saper controllare la propria mente.

Ma la domanda è: come fare?

  • Se ti dicessi di lavorare per un’ora sulle tue capacità fisiche potresti tornare e dirmi cosa hai fatto?
  • E se ti dicessi di lavorare sulle tue abilità tecniche per un’ora?
  • E se invece ti dicessi di lavorare sui tuoi stati mentali?

Lo sappiamo tutti che lo stato mentale influenza le situazioni!

Ma non tutti sappiamo come fare a tenerlo sotto controllo, quali sono le sue componenti chiave e come esercitarsi per imparare a gestirlo.

Il Mental Coach ti aiuterà a comprendere questi fondamenti del gioco mentale e a trasformarli in abilità, sviluppando meccanismi mentali che possono essere praticati e padroneggiati.

Categorie
Auto-Disciplina Crescita Personale

Coltiva la speranza ed estirpa il pessimismo

La Treccani definisce la SPERANZA come:

“Sentimento di attesa  fiduciosa nella realizzazione, presente o futura, di quanto si desidera”.

Una definizione invece consona ai più sentimentali la troviamo nel film “Le ali della libertà”:

“C’è qualcosa dentro di te che nessuno ti può toccare né togliere, se tu non vuoi.

Si chiama speranza!”.

Qualsiasi definizione si scelga, la speranza fa parte della vita di ciascuno di noi, perché intrinseca nella natura dell’essere umano.

Ognuno di noi spera in qualcosa: l’adulto magari spera di ottenere quel posto di lavoro desiderato, mentre il bambino spera che dentro quell’enorme pacco regalo si nasconda la bicicletta tanto fantasticata.

Qualunque sia il dettaglio, la speranza in generale rappresenta il desiderio che le cose volgano per il meglio.

Alcune persone associano la speranza a qualcosa di terribile, in quanto si “spera” sempre d’uscire da situazioni difficili o piene di rischi; ma la speranza può servire anche come ispirazione per affrontare la vita quotidiana di tutti i giorni, poiché solo immaginare qualcosa di migliore può infondere positività nella persona e rendere le sue difficoltà attuali notevolmente più sopportabili.

La speranza fra ottimismo e pessimismo

La speranza accomuna sia l’ottimista che il pessimista.

Ma la spinta verso la speranza del pessimista non è produttiva.

L’ottimismo associato alla speranza sono necessari alla nostra sopravvivenza, da sempre.

Se nella nostra vita domina il pessimismo incominciano a sorgere problemi.

Un pessimista di fronte ad una sconfitta o di fronte ad un problema che non riesce a risolvere tenderà a generalizzare tale situazione e la situazione si ripercuoterà costantemente in quanto a quella delusione lui farà riferimento a tutte le altre delusioni della sua vita.

Nella sua testa si ripeterà:

“Ecco vedi?

È sempre stato così”.

Generalizzare il fallimento è autodistruttivo e soprattutto inutile.

Dovremmo imparare ad indossare gli occhiali della speranza e della positività e cercare di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto.

La speranza ci spinge sempre in avanti

Ebbene si, proprio come disse il poeta latino Albio Tibullo disse:

“Spes fovet, et fore eras semper ait melius”.

La speranza ci spinge sempre in avanti e ci dice che domani sarà migliore.

La speranza, come il coraggio, deve essere allenata e nessuno può donartela, perché sei solo tu a poterla generare.

#leggi anche l’articolo “Raggiungi i tuoi sogni con la motivazione”.

È una fiamma che si genera dentro di noi e che ci infonde forza e coraggio per sostenere numerosi sforzi.

Ma da cosa scaturisce la speranza?

La speranza si genera dal pensiero che tu hai che le cose andranno meglio; quindi speranza significa sconfiggere i propri timori e credere che le cose possano davvero volgere per il meglio e con esse la nostra vita.

La speranza, come il coraggio, deve essere allenata e nessuno può donartela, perché sei solo tu a poterla generare.

È una fiamma che si genera dentro di noi e che ci infonde forza e coraggio per sostenere numerosi sforzi.

Da sola però non basta, un po’ come nel famoso detto “chi visse sperando…”, ma ad essa va sempre aggiunto il duro lavoro e il costante impegno, poiché la speranza implica sempre una notevole dose di “pianificazione”.

Così facendo noterai che passo dopo passo, giorno dopo giorno, la tua vita cambierà e migliorerà e tu con essa.

Che mondo sarebbe senza speranza?

Senza speranza sprofonderemo nella rassegnazione delle cose in un mondo sicuramente più cupo, triste e pieno di timori, quindi continua a sperare….SEMPRE.

Al tuo successo…SEMPRE!

Categorie
Crescita Personale Formazione

Cosa sono e come ci condizionano gli Status Quo

Per status quo si intende una situazione persistente al verificarsi di un evento!

Il cambiamento tende infatti ad essere difficile e spaventoso.

Hai mai notato quanto sia difficile prendere decisioni che cambiano le cose?

Non importa di che ambito di vita parliamo, sia che si parli di vita privata, lavorativa, relazionale, spesso le cose tendono a mantenere lo status quo e a rimanere bloccate.

Non è sempre chiaro, però come mai questo avvenga anche quando il cambiamento produrrebbe evidenti miglioramenti.

Negli ultimi anni la ricerca si è soffermata sul problema:

Come mai le persone tendono a essere così resistenti al cambiamento?

La risposta potrebbe risiedere almeno in parte nel BIAS COGNITIVO DA STATUS QUO!

Distorsione da status quo

In una recente ricerca (Xiao, Lam, Piara & Feldman, 2020) è stato indagato  se esiste una tendenza nelle persone a mantenere lo status quo quando devono effettuare una scelta.

Ai partecipanti, divisi in due gruppi, è stato dato un questionario che discuteva una serie di scenari decisionali divisi in:

  • Scenari personali
  • Scenari lavorativi
  • Scenari politici

Le persone dovevano fare una scelta tra più opzioni.

In un gruppo una delle scelte era definita come scelta che non avrebbe apportato modifiche alla situazione attuale, mentre le altre opzioni invece si.

Nell’altro gruppo le opzioni venivano semplicemente fornite in una lista.

I risultati hanno supportato l’esistenza di uno status quo bias.

#leggi anche l’articolo “Bias Cognitivi: cosa sono”

Nella maggior parte dei casi, quando è stata suggerita un’opzione preesistente o status quo, i partecipanti avevano maggiori probabilità di attenersi a tale opzione piuttosto che passare a qualcosa di diverso.

Al contrario, quando tutte le opzioni erano neutre, tale preferenza non esisteva.

Perché le persone tendono a mantenere lo status quo?

Sembra quindi che quando dobbiamo prendere decisioni tendiamo a mantenere lo status quo, sia nelle decisioni personali che in quelle pubbliche.

Ma perché?

Esistono 2 tipi di spiegazioni

Razionali
Emotive

Dal punto di vista razionale, molte decisioni vengono prese con informazioni incomplete e sotto una grande incertezza. 

Così spesso attenersi a qualcosa di relativamente noto viene visto come un’alternativa migliore.

Dal lato emotivo invece a volte le decisioni sono rischiose e comportano la possibilità di perdita e rimpianto. 

Spesso, queste emozioni ci portano a giocare sul sicuro ed evitare possibili perdite dovute al cambiamento.

Ecco perché a volte anche quando lo status quo è negativo, tendiamo a preferire la costante certezza di una sofferenza che conosciamo, rispetto al rischio di una perdita incerta che non conosciamo.

Liberarsi dallo status quo

1) Prenditi tempo e presta attenzione

Il primo passo per liberarsi dallo status quo è sforzarsi di prestare attenzione e riflettere su tutte le opzioni e informazioni disponibili.

Spesso quando siamo sopraffatti da dubbi e incertezze tendiamo a evitare lo sforzo e ad affidarci al pensiero automatico. 

In questo stato mentale uno dei pregiudizi più facili e veloci è semplicemente quello di continuare a fare ciò che abbiamo fatto finora, senza considerare le opzioni diverse!

2) Guarda sia le perdite che i guadagni

Quando consideriamo le decisioni, tendiamo anche a rimanere bloccati su determinate prospettive e quadri di riferimento.

Vediamo spesso un “cambiamento” dallo status quo in termini di ciò che potremmo perdere, piuttosto che di ciò che potremmo guadagnare.

Così facendo tendiamo a vedere il cambiamento come rischioso e ciò ci spinge a non modificare la situazione attuale, anche se insoddisfacente.

Per liberarsi dallo status quo è importante esaminare i pro e contro di tutte le opzioni disponibili per promuovere un processo decisionale più accurato.

3) Considera altre fonti di informazione

A volte non disponiamo di abbastanza informazioni sulle opzioni disponibili o semplicemente le opzioni tra cui scegliere sono troppe.

In entrambi i casi, di fronte al dubbio, tendiamo semplicemente a scegliere l’opzione che ci è già nota.

Oppure seguiamo quello che scelgono la maggior parte delle altre persone.

Quello che sarebbe utile fare è raccogliere informazioni attendibili sulle opzioni disponibili, è vero che questo costa tempo e richiede impegno, ma è l’unico modo che ci permette di fare scelte ponderate senza necessariamente ripercorrere sempre la strada già battuta.

Vuoi uscire dallo status quo e iniziare il cambiamento?

Vuoi imparare a seguire quella che è la strada che ti rende più felice?

Ti lascio un link qui sotto, tu dagli un’occhiata…😉

#leggi anche “Da Zero al SOGNO: Monologhi interiori” (lo trovi nel Blog della pagina nicolacolonnata.com)

 

Da Zero al SOGNO

3 giorni di evento che rappresentano la chiave di volta per te che nonostante quello che vorrebbe importi la società d’oggi continui a sognare e stai cercando con tutto te stesso un metodo per passare dalla situazione in cui ti trovi oggi a quella che ti porterà la vera felicità: la realizzazione del suo più grande sogno. ​

Da Zero al SOGNO

3 giorni di evento che rappresentano la chiave di volta per te che nonostante quello che vorrebbe importi la società d’oggi continui a sognare e stai cercando con tutto te stesso un metodo per passare dalla situazione in cui ti trovi oggi a quella che ti porterà la vera felicità: la realizzazione del suo più grande sogno. ​
Categorie
Crescita Personale Formazione

BIAS COGNITIVI: cosa sono

I Bias Cognitivi sono quei costrutti mentali al di fuori del giudizio critico che pongono le basi su percezioni errate o deformate, su pregiudizi e ideologie.

Vengono utilizzati praticamente e inconsciamente da tutti per risparmiare tempo e energia nel nostro cervello e per prendere decisioni in fretta.

Se li guardi dal problema che stanno cercando di risolvere, diventa molto più facile capire perché esistono, come sono utili e i compromessi (e i conseguenti errori mentali) che introducono.

Quali sono i 4 problemi che i BIAS ci aiutano a risolvere?

 

Sovraccarico di informazioni

Mancanza di significato

Necessità di agire rapidamente

Sapere cosa occorre ricordare


Problema 1: troppe informazioni.

Ci sono troppe informazioni nel mondo, non abbiamo altra scelta che filtrarle.

Il nostro cervello utilizza alcuni semplici trucchi per individuare le informazioni che probabilmente saranno utili in qualche modo.

Notiamo cose che sono già innescate nella memoria o ripetute spesso.

Questa è la semplice regola: i nostri cervelli hanno maggiori probabilità di notare cose correlate a cose che sono state recentemente caricate in memoria.

Le cose bizzarre, divertenti, che colpiscono visivamente spiccano più delle cose anonime.

Il nostro cervello tende a rafforzare l’importanza di cose insolite o sorprendenti.

In alternativa, tendiamo a saltare le informazioni che riteniamo ordinarie o previste.

Notiamo subito quando qualcosa è cambiato.

E di solito tendiamo a soppesare il significato del nuovo valore in base alla direzione in cui è avvenuta la modifica (positiva o negativa) più che a rivalutare il nuovo valore.

Vale anche quando confrontiamo due cose simili.

Siamo attratti dai dettagli che confermano le nostre convinzioni esistenti e quindi tendiamo a ignorare i dettagli che contraddicono le nostre credenze.

Notiamo i difetti negli altri più facilmente dei difetti in noi stessi.

Eh si! Quindi continua a leggere l’articolo mentre rifletti sul fatto che anche tu sei soggetto a questi pregiudizi.

Problema 2: significato insufficiente.

Il mondo è molto confuso e finiamo per vederne solo un piccolo frammento.

Una volta che arriva il flusso ridotto di informazioni, colleghiamo i punti, riempiamo le lacune con cose che già pensiamo di conoscere e aggiorniamo i nostri modelli mentali del mondo.

Troviamo storie e modelli anche nei dati sparsi.

Dato che otteniamo solo una piccola parte delle informazioni del mondo e filtriamo quasi tutto il resto, non abbiamo mai il lusso di avere la storia completa.

È così che il nostro cervello ricostruisce il mondo per sentirsi completo nelle nostre teste.

Riempiamo le caratteristiche di stereotipi, generalità e storie precedenti ogni volta che ci sono nuove istanze specifiche o lacune nelle informazioni.

Quando abbiamo informazioni parziali su una cosa specifica che appartiene a un gruppo di cose con cui abbiamo abbastanza familiarità, il nostro cervello non ha problemi a colmare le lacune con le migliori ipotesi o ciò che forniscono altre fonti attendibili.

Convenientemente, quindi dimentichiamo quali parti erano reali e quali sono state riempite.

Problema 3: è necessario agire rapidamente.

Siamo limitati dal tempo e dalle informazioni, eppure non possiamo lasciarci paralizzare.

Senza la capacità di agire rapidamente di fronte all’incertezza, saremmo sicuramente morti come specie molto tempo fa.

Con ogni nuova informazione, dobbiamo fare del nostro meglio per valutare la nostra capacità di influenzare la situazione, applicarla alle decisioni, simulare il futuro per prevedere ciò che potrebbe accadere in seguito e agire.

Per agire il nostro cervello crea un meccanismo di eccessiva fiducia, ma senza di essa potremmo non agire affatto.

Al fine di rimanere concentrati, privilegiamo la cosa immediata e comprensibile.

Apprezziamo le cose più nel presente che nel futuro e ci relazioniamo più con storie di individui specifici che individui o gruppi anonimi.

Al fine di evitare errori, siamo motivati a preservare la nostra autonomia e status in un gruppo e ad evitare decisioni irreversibili.

Se dobbiamo scegliere, tendiamo a scegliere l’opzione che viene percepita come la meno rischiosa o che preserva lo status quo.

Meglio il diavolo che conosci che il diavolo che non conosci.

Preferiamo opzioni che sembrano semplici o che hanno informazioni più complete su opzioni più complesse e ambigue.

Preferiamo fare la cosa semplice e veloce piuttosto che la cosa complicata e più importante, anche se la cosa complicata importante è in definitiva un uso migliore del tempo e dell’energia.

Problema 4: cosa dovremmo ricordare?

Ci sono troppe informazioni nell’universo.

Possiamo solo permetterci di mantenere i bit che hanno più probabilità di rivelarsi utili in futuro.

Dobbiamo fare scommesse e compromessi costanti su ciò che cerchiamo di ricordare e ciò che dimentichiamo.

Ad esempio, preferiamo le generalizzazioni rispetto ai dettagli perché occupano meno spazio.

Quando ci sono molti dettagli irriducibili, scegliamo alcuni oggetti straordinari da salvare e scartare il resto.

Scartiamo i dettagli per formare generalità.

Lo facciamo per necessità, ma l’impatto di associazioni implicite, stereotipi e pregiudizi si traduce in alcune delle conseguenze più eclatanti della nostra serie completa di preconcetti cognitivi.

Riduciamo eventi ed elenchi ai loro elementi chiave.

È difficile ridurre gli eventi e gli elenchi alle generalità, quindi scegliamo alcuni elementi per rappresentare il tutto.

Conserviamo i ricordi in modo diverso in base al modo in cui sono stati vissuti.

Il nostro cervello codificherà solo le informazioni che ritiene importanti al momento, ma questa decisione può essere influenzata da altre circostanze (cos’altro accade, come si presentano le informazioni, possiamo facilmente ritrovare le informazioni se necessario, ecc…) che hanno poco a che fare con il valore delle informazioni.

Fantastico, come dovrei ricordare tutto questo?

Non è necessario.

Ma puoi iniziare ricordando questi quattro problemi giganteschi che i nostri cervelli devono affrontare.

Il sovraccarico di informazioni è deleterio, quindi filtriamo in modo aggressivo
e colmiamo le lacune con generalizzazioni.

I nostri cervelli scremano e filtrano quantità insane di informazioni e decidono rapidamente, quasi senza sforzo, quali poche cose sono realmente importanti e quali scartare.

Per fare tutto questo nel modo più efficiente possibile, i nostri cervelli devono ricordare le parti più importanti e utili delle nuove informazioni e informare gli altri sistemi in modo che possano adattarsi e migliorare nel tempo, ma niente di più.

Sembra abbastanza utile!

Quindi qual è il rovescio della medaglia?

Oltre ai quattro problemi, sarebbe utile ricordare queste verità su come le nostre soluzioni a questi problemi hanno problemi propri:

Non vediamo tutto

Alcune delle informazioni che filtriamo sono effettivamente utili e importanti, altre no.

La nostra ricerca di significato può evocare illusioni

A volte immaginiamo dettagli che sono stati creati dai nostri preconcetti e costruiamo significati e storie che non sono proprie vere.

Le decisioni rapide possono essere gravemente imperfette.

Alcune delle reazioni e delle decisioni rapide a cui saltiamo sono ingiuste, egoistiche e controproducenti.

La nostra memoria rafforza gli errori.

Occorre equilibrio

Dobbiamo mantenere in equilibrio il tutto in modo che il nostro punto cieco di pregiudizio e il realismo ingenuo siano tenuti sotto controllo.

I pregiudizi cognitivi sono solo strumenti, utili nei contesti giusti, dannosi in altri.
Sono gli unici strumenti che abbiamo e sono anche abbastanza efficacici in quello che dovrebbero fare.

Potremmo anche familiarizzarci con loro e persino apprezzare che almeno abbiamo qualche capacità di elaborare l’universo con i nostri cervelli misteriosi.

A presto!

Categorie
Auto-Disciplina Crescita Personale

Come essere un combattente sul lavoro

La maggior parte di noi, di fronte a compiti gravosi mentalmente o fisicamente cercherà di trovare strategie per alleviare lo stress.

La fatica, lo stress e il sovraccarico non sono stati mentali piacevoli e possono avere risultati devastanti che influiscono pesantemente sulla qualità della vita.

Dobbiamo imparare a trovare modi per non ritrovarci senza energie, prosciugati dalla fatica e dagli impegni.

  • Tutti i giorni affrontiamo una sfida!
  • Lottiamo per rispettare le scadenze.
  • Combattiamo per trovare soluzioni.
  • Combattiamo per mantenere l’equilibrio tra tutti gli aspetti della nostra vita.
  • Combattiamo per mantenere il controllo sul nostro tempo.
  • Combattiamo per mantenere alta la guardia.
  • Lottiamo costantemente per ottenere le nostre vittorie.

Non c’è da meravigliarsi che siamo così stanchi tutto il tempo!

Ecco perché a volte può essere utile vedere il lavoro come un ring!

Quando arriviamo a lavorare la mattina ci arrampichiamo sulle corde e non discutiamo di ciò che è accaduto durante il nostro allenamento.

Non parliamo dei sacrifici e delle rinunce a cui ci sottoponiamo ogni giorno, non parliamo delle interferenze sempre maggiori del nostro lavoro nelle nostre vite private.

Non parliamo della lotta continua per ritagliarci un po’ di tempo per noi stessi!

Essere in grado di controllare reazioni, desideri ed emozioni è uno dei tratti più utili che una persona possa avere.

Ma mentre tutti capiamo l’importanza dell’autocontrollo, solo poche persone in realtà cercano modi per allenarlo.

Se trattassimo il lavoro come un incontro sul ring, potremmo imparare a rimanere focalizzati sui nostri obiettivi e a dedicarci ad essi con disciplina ma contemporaneamente a prenderci cura di noi stessi, riconosceremo anche quando è il momento di fare la doccia, di mangiare e di rilassarci.

Chi pratica arti marziali lo sa bene!

Non si tratta solo di imparare uno stile di combattimento, ma di fare nostro uno stile di vita, un nuovo modo di affrontare la vita, un nuovo stato mentale.

È un pensiero comune credere che avere autodisciplina significhi avere uno stile di vita limitato o essere severi con se stessi, ma non è così.

Avere autodisciplina non significa autolimitarsi ma piuttosto avere il controllo delle proprie azioni e reazioni.

È il segno estremo della forza interiore.

Può essere difficile raggiungere il livello di controllo mentale necessario per rimanere disciplinati in ogni momento, ma è qualcosa che chiunque può ottenere se ci lavoriamo costantemente.

L’autocontrollo ti dà il potere di seguire le tue parole e decisioni senza perdere la motivazione lungo la strada.

È un tratto che molte persone di successo hanno in abbondanza.

Ti dà la forza di eliminare cattive abitudini e dipendenze, evitare di procrastinare e, soprattutto, la volontà di perseverare quando le cose si fanno difficili.

Le arti marziali riguardano il controllo dell’avversario usando tecniche, perseveranza e strumenti fisici in modo controllato.

Si basano sulla scelta della migliore strategia possibile.

A volte, sarà necessario sfruttare la forza fisica, mentre altre si utilizzerà l’astuzia e la velocità.

Un combattente deve avere la capacità di analizzare le situazioni e rispondere all’ambiente circostante in modo adeguato, non deve cedere sotto i primi colpi subiti, deve avere chiari quali sono i suoi obiettivi.

Queste stesse abilità non sono forse utili nel lavoro?

Allenamento costante

L’unico modo per progredire attraverso le cinture nelle arti marziali è attraverso una regolare formazione e pratica.

Allenarsi regolarmente e con serietà richiede uno sforzo ma i frutti non tarderanno ad arrivare.

Così accade nel lavoro, se vogliamo crescere e migliorare dobbiamo formarci, non smettere di imparare, non sentirci mai arrivati!

Il mondo è in costante cambiamento e crescita, le professioni cambiano in continuazione, le competenze richieste aumentano e così dobbiamo continuare ad allenarci, ad apprendere, come unper un allievo di arti marziali ci sono sempre nuove tecniche da imparare!

Obiettivi chiari

Un allievo di arti marziali deve avere chiari quali sono i suoi obiettivi.

Non si parla di obiettivi irrealizzabili o irraggiungibili.

Anche l’obiettivo più difficile sarà frammentato in piccoli sotto obiettivi raggiungibili con l’allenamento.

Così si struttura un percorso per arrivare alla preziosissima cintura nera!

E così deve essere anche nel lavoro,.

Dobbiamo porci obiettivi chiari, realizzabili, attuabili!

Pensare ad un percorso di crescita reale e tangibile!

Autodisciplina e autocontrollo

Autocontrollo e autodisciplina sono qualità che ti saranno utili in molti ambiti della tua vita.

Da bambini, tutti abbiamo avuto la fortuna di avere genitori, familiari e insegnanti che si prodigavano per noi, ricordandoci le cose da fare, gli orari da rispettare, gli impegni presi, ma una volta cresciuti queste diventano tue responsabilità.

Non è facile diventare responsabili delle proprie azioni.

Oggi ancora più che in passato, dato che la nuova tendenza genitoriale è molto assistenziale e poco volta allo sviluppo delle autonomie, molte persone hanno difficoltà a passare al ruolo di adulto responsabile.

Le persone di successo tendono ad essere quelle auto-motivate. 

Queste sono le persone che trovano sempre il modo di presentarsi al lavoro indipendentemente da quanto siano stanche, sono gli studenti che non mancano mai a lezione, sono i genitori che nonostante gli impegni seguono con attenzione la vita dei loro figli.

Queste sono le persone che riescono ad avere il controllo sulla propria vita e non lasciano che impegni e doveri la travolgano!

Prima di salutarci, visita tutto il sito: www.mentoringresources.org

Categorie
Crescita Personale Leadership

Lavoro di squadra: che importanza gli dai?

Conoscete la storia giapponese delle dieci brocche di vino?

Secondo quest’antica leggenda giapponese, dieci uomini anziani decisero di festeggiare il nuovo anno con una grande brocca di sakè caldo.
Nessuno di loro aveva abbastanza sakè per accontentare tutti così decisero che ognuno avrebbe portato una brocca del suo vino.

Tutti ebbero lo stesso pensiero:

Il mio vino è troppo pregiato per essere condiviso, porterò una brocca d’acqua, nessuno se ne accorgerà.

Così quando si riunirono, ognuno versò il contenuto della propria brocca nel grande calderone per essere riscaldato e quando cominciarono a bere nessuno si lamentò dell’essere a bere dell’acqua tiepida.

Cosa ci insegna questa storia?

Gli anziani della storia disinvestono sul compito perché sanno che essendo in gruppo la responsabilità non sarà facilmente identificata.

Proviamo a pensare a come ci comportiamo quando lavoriamo in gruppo?

Diversi studi dimostrano come quando la responsabilità individuale non è facilmente rintracciabile le persone tendano ad impegnarsi meno nei compiti.

Questo fenomeno è conosciuto come SOCIAL LOAFING (ovvero: ozio sociale).

Quando la nostra prestazione personale non è sotto osservazione ci sentiamo meno giudicati e temiamo meno il giudizio, di conseguenza ci attiviamo di meno per raggiungere l’obiettivo.

Ma in alcune attività il lavoro di ognuno è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo.

Pensiamo ad esempio agli sport di squadra o ai gruppi musicali: i contributi di ognuno si sommano per produrre un risultato unico.

In questo tipo di sport la prestazione è il risultato di uno sforzo collettivo.

Quindi non importa che tu sia il leader di un team o faccia parte di una squadra, il focus deve essere sempre lo stesso: dai sempre il meglio che hai da offrire dall’inizio alla fine.
Non fare come gli anziani giapponesi.

Più tu riesci a dare più la squadra ci guadagnerà.

Il traguardo è condiviso, la vittoria riguarda tutti.

Ma per avere un team vincente è necessario creare un clima di fiducia.

Dobbiamo sapere che il nostro compagno farà di tutto per riuscire a vincere.

Tutti camminano verso la stessa direzione, tutti rimangono positivi e continuano a combattere anche di fronte alle sconfitte.

Perché se la vittoria è condivisa lo è anche la sconfitta.

Una singola freccia si spezza facilmente ma non dieci in un fascio

…dice un proverbio giapponese.

I membri di una squadra devono sapersi sostenere l’un l’altro.

Un buon compagno e ancora di più un buon leader sa qual è la causa della squadra e cerca sempre un modo per sostenerla.

Il leader deve sentire la propria azienda come una famiglia

Una famiglia sana nella quale ci si aiuta in clima favorevole.
Come ben sappiamo quando a casa stiamo bene è il primo posto dove desideriamo passare il nostro tempo e spendere le nostre energie.

Il titolare di attività non deve aver paura di investire sui propri collaboratori, ma dedicarci sempre più tempo, in modo da avere nel proprio team persone fidate cui potersi affidare e che lo possano sostituire in alcune mansioni così da potersi dedicare ad aumentare le proprie competenze e abilità.

Quando l’ambiente è stimolante e un collaboratore sente di stare crescendo non pensa di andarsene, cosa che invece avviene in ambienti immobili che cercano solo di spremere tutto quello che possono dalle persone per aumentare il proprio fatturato.

Il valore più importante di un’azienda è il capitale umano

È su questo che è necessario investire.

Il focus deve essere creare un ambiente familiare, stimolante in cui le persone abbiano dei ruoli ben definiti, con alla base il rispetto reciproco e dove a governare il tempo ci sia la parola FIDUCIA.

Se ti è piaciuto questo articolo e sei interessato ai temi di cui abbiamo parlato, segui i nostri social dove potrai trovare stimoli e consigli utili e visita il sito Mentoring Resources, troverai tutte le informazioni che ti servono e potrai rimanere aggiornato sui nostri corsi.

Categorie
Auto-Disciplina Crescita Personale

Aggiorna il tuo Antivirus con 10 nuove abitudini

Le epidemie cambiano la storia, eppure pensiamo sempre che certi avvenimenti possano capitare solo nel passato e non di certo nel mondo occidentale che conosciamo noi, governato da scienza e tecnologia.

Un virus ha preso il potere

Il covid-19 ha reso il 2020 il periodo più duro e difficile del XXI secolo e probabilmente lascerà in ognuno di noi un segno indelebile.

Tutti a casa in quarantena, zero rapporti umani se non tramite pc o telefono, si esce solo per l’indispensabile, tenendo sempre impresse le norme di sicurezza a cui attenerci, mascherina, guanti e 2 metri l’uno dall’altro.

Negli occhi delle persone si nota incredulità, stupore, paura, terrore, speranza e tanta voglia che finisca tutto per riprendere le nostre vite di sempre.

Ora dobbiamo però continuare a stare in casa e la domanda che ci pervade la mente è sempre la stessa: “…ancora per quanto tempo?”

Non si sa…

IL virus scompiglia capelli e mente

Lo stare in casa porta ad una sorta di scompiglio emotivo; giorno dopo giorno ti senti più piccolo e grigio, si perde la cognizione del tempo e si fa fatica a ricordare in che giorno della settimana siamo.

E’ fondamentale fermare la centrifuga alla quale ci sottopone questo covid-19 ed è necessario dare immediatamente una svolta a questa spirale negativa e risorgere come fece Lazzaro ai suoi tempi!

Scherzi a parte, non è semplice!

Ma lo dobbiamo fare tutti assieme e oggi cerchiamo proprio di darvi un sostegno

Le 10 abitudini che ti faranno uscire dalla centrifuga emozionale del coronavirus

 

1) FOCALIZZATI SUL TUO OBIETTIVO

Non dimenticare mai cosa vuoi veramente dalla vita e fatti una domanda facile, facile: vuoi stare bene o stare male?

2) PENSA SEMPRE SENZA IL “NON”

Quando pensi e desideri mandi dei messaggi e metti in connessione la tua energia all’universo.

E’ fondamentale mandare pensieri positivi:
“Non voglio prendere il corona virus” deve lasciar spazio a:
“Userò tutte le precauzioni consigliate per restare sano”.

3) EVITA DI USARE VOCABOLI NEGATIVI PER DESCRIVERE COME TI SENTI

Invece di dire sono stanco e depresso prova a dire: “devo fare una pausa per ricaricare le energie”.

4) DISIMPARA

Il tuo vecchio stile di pensiero negativo è obsoleto.
Apprendi i nuovi file per affrontare meglio la vita quotidiana.

PENSIERI E AZIONI NEGATIVI PRODUCONO RISULTATI E CONDIZIONI NEGATIVI, COSI’ PENSIERI E AZIONI POSITIVI PRODUCONO RISULTATI E CONDIZIONI POSITIVI

5) CONCENTRATI

Dai risalto agli avvenimenti positivi della giornata anche se sono piccoli.

“VI DIRO’ IL MIO SEGRETO PER LIBERARE LA MENTE DAI PENSIERI NEGATIVI. QUANDO UN TALE PENSIERO ENTRA NELLA MIA MENTE, LO VISUALIZZO COME SE FOSSE SCRITTO SU UN PEZZO DI CARTA. QUINDI GLI DO’ MENTALMENTE FUOCO E LO VISUALIZZO MENTRE BRUCIA FINO A DIVENTARE CENERE. IL PENSIERO NEGATIVO E’ DISTRUTTO E NON TORNERA’PIU’

6) TROVA IL GIUSTO EQUILIBRIO

Ricorda di ascoltare solo fonti ufficiali.

Prova a stare un giorno intero senza informazioni, renderai la tua mente più leggera e troverai l’equilibrio mentale, in questi momenti è fondamentale!

LA MENTE E’ UNO SPLENDIDO MECCANISMO, USALO, MA NON FARTI USARE. E’ AL SERVIZIO DEI SENTIMENTI: SE IL PENSIERO SERVE I SENTIMENTI, TUTTO E’ IN EQUILIBRIO; NEL TUO ESSERE SORGONO PROFONDA QUIETE E GIOIA

7) CHIAMA O VIDEOCHIAMA

Parla tutti i giorni con le tre persone più positive che conosci e confrontati con loro.

Ricordati la positività è come un virus, E’ CONTAGIOSA!

8) DAI VALORE A QUELLO CHE HAI

Non dare per scontato quello che tante persone non hanno.

QUANDO TI ALZI AL MATTINO, PENSA QUALE PREZIOSO PRIVILEGIO E’ ESSERE VIVI: RESPIRARE, PENSARE, PROVARE GIOIA E AMARE

9) CHIEDI E TI SARA’ DATO.

Se hai bisogno di aiuto e supporto non tacere, chiedi aiuto!

10) FAI COACHING

Parla con persone esperte che ti possono supportare in questo momento di difficoltà.

Come attuare i buoni propositi antivirus?

Rileggi ogni mattina tutti i 10 passi e cerca di attuarli.

Se non riesci ad applicarli tutti, inizia dal primo, poi prova ad attivare il secondo e cosi via.

Vedrai che tra una settimana passo dopo passo noterai un miglioramento nel tuo modo di vivere la giornata e di riflesso troveranno giovamento anche le persone che vivono con te la quarantena.

Non mollare, tieni duro!

Qui sotto trovi il link per scaricare gratuitamente l’introduzione del nuovo libro edito da Mentoring Resources, scritto a quattro mani da Nicola Colonnata, mental e business coach e da Elena Grassi, psicologa-psicoterapeuta, che approfondisce i temi che abbiamo trattato in questo articolo.

Ti servirà a sconfiggere il virus numero uno: la paura.

NOI RESTIAMO A CASA, FATELO ANCHE VOI!

# Andrà tutto bene - Il virus senza corona

Un vero e proprio antivirus per disinstallare subito le cattive abitudini che il Coronavirus sta tentando di far entrare nella tua vita.

# Andrà tutto bene - Il virus senza corona

Un vero e proprio antivirus per disinstallare subito le cattive abitudini che il Coronavirus sta tentando di far entrare nella tua vita.
Categorie
Auto-Disciplina Crescita Personale

Il successo è una questione di abitudine



Login/Registrati






Sai cos’è un abitudine?

E quali sono le abitudini che ti caratterizzano?

Un’ abitudine è un comportamento o un modo di pensare che essendo stato ripetuto in maniera continua e costante per un certo periodo di tempo è diventato una semplice routine.

E’ facile intuire come alcune abitudini siano sane, altre meno e come alcune siano estremamente difficili da cambiare.

Sì perché spesso quello che facciamo abitualmente diventa un’azione automatica e come tale non viene più processata coscientemente.

Agiamo e basta.

Questo è certamente positivo quando automatizziamo dei comportamenti sani e salutari ma spesso ad automatizzarsi sono azioni e stili di pensiero che tendono a danneggiarci e ad allontanarci dai nostri obiettivi.

Può sembrare banale, ma le abitudini sono molto importanti perché anche se apparentemente riguardano una piccola parte della giornata, il loro potere diventa immenso con il passare del tempo.

Una piccola azione ripetuta tutti i giorni porta ad ottenere grandi risultati a lungo termine.

Ora più che mai dobbiamo impegnarci per mantenere o installare nuove abitudini positive.

Adesso che siamo stati forzati ad allontanarci dai vecchi ritmi frenetici cui eravamo abituati, possiamo renderci conto che anche con molto tempo a disposizione fatichiamo a iniziare e mantenere abitudini sane!


primo_piano-1024x683
Fai Click sull’immagine per scoprire di più

Ci renderemo conto che il problema non è mai stato il tempo, adesso ne abbiamo da vendere. Il problema è la volontà!

#Andrà tutto bene. Il virus senza corona

Come le abitudini possono portarci al successo?

“Noi siamo quello che facciamo abitualmente. L’eccellenza non è un azione, ma un’abitudine”.

Cosa voleva dire Aristotele con queste parole?

Ognuno di noi si identifica con le azioni che compie, con i propri comportamenti automatizzati, è facile quindi intuire come l’eccellenza non può essere il frutto di un’azione intrapresa una volta ogni tanto.

Ogni professione, dalla più semplice alla più complessa, richiede un certo grado di conoscenza e abilità.

Ma chi è realmente bravo nel proprio lavora spesso dimostra anche un certo grado di passione e amore per ciò che fa.

È la passione che porta all’impegno e alla costante innovazione.

Nella società attuale tutto avviene in modo rapido e spesso ci facciamo abbagliare dall’idea di facili successi raggiunti in modo rapido e fulmineo, senza sforzi, senza impegno.

Ma spesso tanto rapida è l’ascesa quanto rapido sarà il tracollo.

Quanti atleti di successo conosci che hanno raggiunto il successo senza bisogno di allenarsi?

Ogni atleta, per raggiungere i massimi livelli, ha bisogno di sottoporsi a perenni allenamenti per perfezionarsi in ogni movimento, in ogni gesto, lavorando su ogni dettaglio.

Per ottenere dei risultati duraturi l’unico modo è rinunciare ai sotterfugi e agli inganni, non ci sono strade alternative , l’unica strada è quella del duro lavoro.

Lo sa bene chi pratica arti marziali: l’eccellenza non arriva da capacità innate ma dall’allenamento costante.

Bruce Lee, oltre ad essere un grande attore e un maestro indiscusso di arti marziali, è stato un grande appassionato di crescita personale diceva:

Non temo l’uomo che ha praticato 10.000 calci una volta, ma temo l’uomo che ha praticato un calcio 10.000 volte.

Se vuoi ottenere dei risultati, devi focalizzarti su ciò che intendi fare, senza saltare da un’attività all’altra.

Non devi arrenderti, devi continuare a fare pratica.

Qual è la strada per raggiungere i propri obiettivi?

Come sicuramente ci è stato sbattuto in faccia in questo periodo, in cui un virus proveniente dalla lontana Cina è entrato a gamba tesa nelle nostre vite, bloccando tutto ciò che per noi era normale, non abbiamo il controllo su tutto.

Non possiamo controllare gli eventi esterni, non possiamo controllare gli altri, non possiamo controllare le emozioni, né spesso i pensieri che ci frullano per la testa in maniera del tutto automatica.

Ma c’è una cosa su cui abbiamo il controllo e cioè il nostro comportamento.

Ci sono molti modi di reagire agli eventi della vita e molti modici cui possiamo comportarci nelle diverse situazioni che ci si presentano davanti.

Quello che dobbiamo fare è scegliere!

Dove vuoi andare nella tua vita?

Quali sono i tuoi obiettivi?

Quali sono i tuoi sogni?

Inizia a far sì che le tue azioni diventino abitudini che ti avvicinano alla meta.

Se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi inizia con il partire dai piccoli passi che servono per raggiungerli.

Ogni giorno alzati e fai un passo nella direzione della tua meta, non importa se lentamente, l’importante è che ci sia costanza e dedizione.

Noi siamo le nostre abitudini.

Facciamo quindi in modo che le nostre abitudini ci portino al successo.

Se vuoi scoprire come fare ad eliminare vecchie abitudini nocive ed installarne di nuove trasformando così la tua vita come vuoi tu, ti invito a scoprire di più sull’evento DA ZERO AL SOGNO cliccando sul link qua sotto!


CLICCA QUI


CLICCA QUI

MENTORING RESOURCES SRL

SEDE LEGALE

Viale Cristoforo Colombo, 11
54033
Marina di Carrara (Ms)

P.IVA IT01359470455

seguici su


Facebook-f


Instagram


Linkedin

[clickfunnels_embed height=”250″ url=”https://mentoringresources.clickfunnels.com/optin1585399213136″ scroll=”no”]



Dal Lunedì al Venerdì
dalle 9:00 alle 19:00

oppure scrivici una mail a:

info@mentoringresources.org

Categorie
Crescita Personale

Meglio provarci e fallire: 3 motivazioni valide per non mollare

Nel lavoro come nella vita, ci sono due tipi di fallimento: azioni e inazioni.

Puoi fallire avviando una società che poi non andrà bene o non avviarla affatto.

Scappando il giorno del tuo matrimonio o non dichiarando mai il tuo intento.

La maggior parte delle persone prevede che siano le azioni fatte quelle di cui ci pentiremo di più.

Non è un’ipotesi felice quella di dichiarare bancarotta o di essere respinti dall’amore della nostra vita.

MA almeno ci abbiamo provato!

Quando le persone riflettono sui loro più grandi rimpianti, desiderano poter ripetere le inazioni, non le azioni.

Nel lungo periodo, le persone di ogni età e di ogni ceto sociale sembrano rimpiangere di non aver fatto le cose molto più di quanto rimpiangano le cose che hanno fatto.” (hai già letto il nuovo libro #Andrà tutto bene. Il virus senza corona edito da Mentoring Resources?)

Quali sono i rimpianti più popolari?

Alla fine, ciò di cui ci pentiamo non è l’insuccesso, ma l’incapacità di agire.

L’azione è ciò che spinge le persone a diventare originali.

Leonardo Da Vinci scrisse ripetutamente sul suo taccuino: “Dimmi, dimmi se mai fu fatta cosa alcuna…”.

Ed ancora, a proposito dell’ntelletto: “Come il ferro in disuso arrugginisce, così l’inazione sciupa l’intelletto”.

Avrà avuto avuto paura di fallire?

Forse, ma avrà avuto più paura di non riuscire a ottenere qualcosa di significativo.

Ciò lo ha spinto a continuare a dipingere, inventare e progettare per diventare l’ultimo uomo del Rinascimento.

Sai qual è la più grande paura delle persone di successo?

Non è tanto la paura di fallire ma la paura di non riuscire a fare qualcosa di veramente importante.

Queste persone imparano ben presto a vedere il fallimento non come un segno che le loro idee sono condannate, ma come un passo necessario verso il successo.

#1. Impariamo di più dai fallimenti che dai successi.

L’evidenza mostra che le navicelle spaziali hanno maggiori probabilità di riuscire ad orbitare dopo lanci falliti.

Un fallimento segnala una lacuna nella conoscenza o una cattiva strategia e ci motiva a tornare al tavolo della progettazione.

#2. Senza fallimenti, la compiacenza può insinuarsi.

Alla NASA, il disastro di Challenger si è verificato dopo 24 voli spaziali di successo, il che ha portato a una fiducia eccessiva.

“Nella loro mente”, dice il fisico Richard Feynman, “Non potevano fare nulla di male”.

#3. Con idee originali, il fallimento è inevitabile.

E’ impossibile prevedere come si evolveranno le tecnologie e i gusti cambieranno.

All’inizio di Google, Larry Page e Sergey Brin hanno provato a vendere il loro motore di ricerca per meno di 2 milioni di dollari, ma il loro potenziale acquirente li ha rifiutati.

Gli editori hanno respinto Harry Potter perché era troppo lungo per un libro per bambini.

Prendi spunto da questi esempi di fallimenti d’élite.

  • Se all’inizio non ci riesci, saprai che stai mirando abbastanza in alto.
  • Se continui a fallire domandati SOLAMENTE se CREDI VERAMENTE NEL TUO PROGETTO.
  • Se la risposta è SI cerca in tutti i modi di migliorarlo, aggiornarlo, modificarlo in qualcosa e riprova.
  • Se credi di aver bisogno di aiuto accetta questo tuo bisogno e chiedi a qualcuno che ha sognato, progettato, fallito e infine raggiunto il suo traguardo prima di te.

Stiamo lavorando ininterrottamente perché l’evento in programma ad ottobre sia perfetto.

In che senso?

Perfetto per te che non vuoi abbandonare il tuo sogno.

Perfetto per te che vuoi imparare ad essere immune ai “lascia perdere, tanto non ce la farai mai!”

Perfetto per te che devi dare nuovo smalto alla tua vera voce interiore.

Falla gridare quella voce…sarà una liberazione!

9-10-11 OTTOBRE 2020

L’unico evento di tre giorni che ti permetterà di apprendere le strategie e acquisire gli strumenti per ottenere la vita che hai sempre sognato.​

9-10-11 OTTOBRE 2020

L’unico evento di tre giorni che ti permetterà di apprendere le strategie e acquisire gli strumenti per ottenere la vita che hai sempre sognato.​
Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this