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Formazione Leadership

Smetti di dare consigli, fai queste 3 domande e ascolta.

Quali sono queste 3 domande?

Prima di conoscerle provate a porvi questi quesiti:

  • E’ preferibile essere un “controllare” delle azioni dei propri collaboratori o un Leader?
  • E’ meglio dire agli altri cosa fare o chiedere loro come lo farebbero?
  • E’ realistico pensare di avere tutte le risposte o sarebbe meglio aiutare il Team a scoprirle autonomamente?
  • E’ efficace limitarsi a verificare che tutti i compiti di un elenco siano stati svolti o formulare domande di valore e ascoltare in profondità le relative risposte?

Una volta capito che tipo di “capo” una persona vuole essere, si può capire meglio come aiutare una persona del Team che inizia la settimana lavorativa con questa affermazione: “Non so fare niente di buono”!

Questa frase può uscire da membri di un Team che erano sinceramente entusiasti di lavorare, da dipendenti che erano eccezionali nei loro ruoli, da sportivi professionisti considerati assi nel loro sport…eppure arriva quel momento!

Lo scoraggiamento non discrimina!

Qual è l’errore comune di molti Leader, o aspiranti tali?

Pensare che una persona scoraggiata abbia solo bisogno di affermazioni positive e di bei discorsi motivazionali.

Di fronte alla vulnerabilità che rende una persona insicura, impaurita e che vede fallimenti reali e non reali ovunque è quasi automatico prodigarsi a dare consigli.

Ma il fatto è che spesso le persone non hanno bisogno di un consiglio e nemmeno di una pacca sulla spalla: in realtà sono solo un piccolo cerotto su una grande ferita.

Sicuramente l’intento è buono, perché facendo così pensiamo di prenderci cura del nostro Team, ma lo facciamo solo perché abbiamo paura che lo scoraggiamento metta radici.

Molti Leader mancano il segno sulla scelta del metodo per infondere fiducia perché dimenticano che essere un buon Leader significa essere un buon Coach.

Partiamo immediatamente dal presupposto che comprendiamo la fonte dello scoraggiamento, capiamo ciò che affligge il membro del team e iniziamo a dare consigli sulla base di tali presupposti.

Questo è un metodo che funziona raramente.

Esiste una strategia migliore che aiuta i membri del nostro Team quando si sentono inadeguati e scoraggiati dalle loro prestazioni lavorative.

Il segreto?

Fare GRANDI domande e ascoltare.

Sembra una banalità ma la verità è che la maggior parte dei Leader non fa bene queste cose.

La comunicazione non è efficace e il tallone d’Achille è proprio l’ascolto.

Se si impara a porre le domande giuste e ad ascoltare le persone, spesso quest’ultime si diagnosticano e si curano da sole.

Invece di dire loro come risolvere il problema, si sentono autorizzati a scoprire da soli la risposta, rafforzando così la loro fiducia.

Quindi invece di consigliare, fai queste domande e ascolta

1. Qual è il compito o l’obiettivo specifico che sembra ingestibile o irraggiungibile?

È importante iniziare da qui.
Quando un membro del Team è scoraggiato o ansioso per un compito spesso dà spiegazioni astratte o vaghe.

“Mi sento come se stessi fallendo.”

“Non so se sono tagliato per questo tipo di progetto.”

“Non capisco perché non funziona niente”

Frasi come queste spesso riflettono forti reazioni emotive.

Se come Leader rispondiamo subito: “No, non lo sei!” o “Perché ti senti così?” ci sembra di incoraggiarlo, ma è probabile che la persona percepisca solo che i suoi sentimenti non sono validi.

Anche se non siamo d’accordo con la sua valutazione, bisogna comunque mostrargli che gli siamo vicino e che capiamo che sta lottando.

Quando chiediamo al membro del Team di chiarire e usare parole concrete o identificare compiti specifici che sembrano ingestibili, lo aiuteremo a scavare sotto la forte reazione emotiva e a identificare il fattore scatenante o la fonte.

Questa domanda aiuta i membri del team ad identificare obiettivi specifici che causano loro ansia.

A volte non sono in grado di identificare i dettagli, ma si rendono conto che stanno lottando di più per stabilire le proprie aspettative non realistiche.

A volte hanno a che fare con qualcosa al di fuori del lavoro che gli sta causando molto stress nel loro ruolo.

Un’altra grande domanda di follow-up da porre a questo punto è: “Qual è la vera sfida qui per te?”

Bisogna chiedere di essere specifici e scavare sotto lo scoraggiamento così che alla fine finiremo per avere più chiarezza sui suoi pensieri e sulle sue motivazioni.

2. Quale talento o forza possiedi che ha la connessione più naturale con il tuo obiettivo o il risultato desiderato?

Quando un compito o un obiettivo sembra impossibile è perché spesso ci richiede di operare in aree di talento inferiori o totalmente diverse dalla nostra.

Ad esempio, ci sono persone che non sono propense a pensare in modo creativo o a fare il brainstorming di idee nuove e innovative e quando gli viene richiesto si sentono scoraggiate e sconfitte prima ancora di iniziare.

Questo perché questi schemi di pensiero, sentimento e comportamento non gli vengono in modo naturale.

Non basta dire a te stesso: “Sii creativo! Pensa a idee nuove ed eccitanti! ”
Non funziona.

Invece, bisogna stabilire connessioni tra i talenti naturali e il risultato desiderato.

Quando ci viene chiesto di essere creativi, bisogna usare quello che si ha!

Ciò significa che invece di perdere tempo a cercare di pensare in modo creativo, sarà più fruttuoso identificare e raggiungere la persona più creativa e innovativa che conosciamo e che avrà più intuito e connessione con quel progetto specifico e gli chiederò aiuto.

La capacità di comprendere le qualità uniche di persone uniche significa che si ha intenzione di conoscere intuitivamente la persona giusta per questo compito.

Potrete aiutare a guidare il membro del Team attraverso questo esercizio nel mirare ai suoi punti di forza chiedendo come i suoi schemi naturali di pensiero, sentimento e comportamento potrebbero collegarsi all’attività o all’obiettivo.

È importante permettere a questa persona di rispondere alla domanda prima di dare un suggerimento.

Ma molte volte i manager sono troppo rapidi nel voler risolvere il problema e saltano questo passo.

Sbagliato!

I grandi leader non si aspettano che la loro squadra affronti ogni attività esattamente come farebbero loro.

Piuttosto danno alle persone la libertà di decidere il modo più efficace di affrontare l’attività.

3. Quale specifica azione puoi intraprendere alla luce dei tuoi punti di forza e di talento?

A questo punto della conversazione, può essere utile girare l’angolo e discutere alcuni passaggi logistici e di azione.

Chiediamo al membro del team di concentrarsi su ciò che gli viene naturale in modo che possa pensare in modo creativo e strategico su come quel talento potrebbe essere sfruttato per realizzare il compito o l’obiettivo richiesto.

Ancora una volta, non correriamo ai suggerimenti.

Lasciamo che i membri del Team si confrontino su come gestire il compito o l’obiettivo alla luce dei loro punti di forza.

Aiutiamoli a perfezionare le loro idee.

Le domande di follow-up  a questo punto sono fondamentali:

“Con chi puoi collaborare a questo progetto?” o “Come posso supportarti al meglio mentre lavori per raggiungere questo obiettivo?”

Ponendo buone domande, ascoltando e fornendo feedback su ciò che si ascolta, si autorizzeranno le persone a prendere il controllo e fare piani alla luce dei loror punti di forza.

Il tasso di efficacia delle 3 domande è alto

Ma se dopo aver discusso insieme di queste domande, si sta ancora lottando per vedere una chiara connessione tra i suoi talenti e il compito, l’obiettivo o persino il suo ruolo attuale, potrebbe essere il momento di rivalutare.

È scoraggiato perché gli stiamo chiedendo di operare regolarmente da un punto di debolezza?

In questo caso, non c’è da meravigliarsi che si senta inadeguato!

Occorre posizionarlo in modo da usare i suoi punti di forza.
Non siamo managers.
Siamo dei Coach!

Il lavoratore di oggi non è soddisfatto di aver semplicemente un manager.

Desidera un Leader che investa su di lui, lo istruisca e si concentri sul suo continuo apprendimento e sviluppo.

La prossima volta che si percepisce scoraggiamento in un membro del Team, resistiamo alla tentazione di saltare immediatamente alla conclusione e risolvere il problema o offrire consigli.

Siamo dei Coach.

Poniamo le domande giuste.
Ascoltiamo
E poi guardiamolo crescere in sicurezza e consapevolezza di sé.

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Crescita Personale Leadership

Lavoro di squadra: che importanza gli dai?

Conoscete la storia giapponese delle dieci brocche di vino?

Secondo quest’antica leggenda giapponese, dieci uomini anziani decisero di festeggiare il nuovo anno con una grande brocca di sakè caldo.
Nessuno di loro aveva abbastanza sakè per accontentare tutti così decisero che ognuno avrebbe portato una brocca del suo vino.

Tutti ebbero lo stesso pensiero:

Il mio vino è troppo pregiato per essere condiviso, porterò una brocca d’acqua, nessuno se ne accorgerà.

Così quando si riunirono, ognuno versò il contenuto della propria brocca nel grande calderone per essere riscaldato e quando cominciarono a bere nessuno si lamentò dell’essere a bere dell’acqua tiepida.

Cosa ci insegna questa storia?

Gli anziani della storia disinvestono sul compito perché sanno che essendo in gruppo la responsabilità non sarà facilmente identificata.

Proviamo a pensare a come ci comportiamo quando lavoriamo in gruppo?

Diversi studi dimostrano come quando la responsabilità individuale non è facilmente rintracciabile le persone tendano ad impegnarsi meno nei compiti.

Questo fenomeno è conosciuto come SOCIAL LOAFING (ovvero: ozio sociale).

Quando la nostra prestazione personale non è sotto osservazione ci sentiamo meno giudicati e temiamo meno il giudizio, di conseguenza ci attiviamo di meno per raggiungere l’obiettivo.

Ma in alcune attività il lavoro di ognuno è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo.

Pensiamo ad esempio agli sport di squadra o ai gruppi musicali: i contributi di ognuno si sommano per produrre un risultato unico.

In questo tipo di sport la prestazione è il risultato di uno sforzo collettivo.

Quindi non importa che tu sia il leader di un team o faccia parte di una squadra, il focus deve essere sempre lo stesso: dai sempre il meglio che hai da offrire dall’inizio alla fine.
Non fare come gli anziani giapponesi.

Più tu riesci a dare più la squadra ci guadagnerà.

Il traguardo è condiviso, la vittoria riguarda tutti.

Ma per avere un team vincente è necessario creare un clima di fiducia.

Dobbiamo sapere che il nostro compagno farà di tutto per riuscire a vincere.

Tutti camminano verso la stessa direzione, tutti rimangono positivi e continuano a combattere anche di fronte alle sconfitte.

Perché se la vittoria è condivisa lo è anche la sconfitta.

Una singola freccia si spezza facilmente ma non dieci in un fascio

…dice un proverbio giapponese.

I membri di una squadra devono sapersi sostenere l’un l’altro.

Un buon compagno e ancora di più un buon leader sa qual è la causa della squadra e cerca sempre un modo per sostenerla.

Il leader deve sentire la propria azienda come una famiglia

Una famiglia sana nella quale ci si aiuta in clima favorevole.
Come ben sappiamo quando a casa stiamo bene è il primo posto dove desideriamo passare il nostro tempo e spendere le nostre energie.

Il titolare di attività non deve aver paura di investire sui propri collaboratori, ma dedicarci sempre più tempo, in modo da avere nel proprio team persone fidate cui potersi affidare e che lo possano sostituire in alcune mansioni così da potersi dedicare ad aumentare le proprie competenze e abilità.

Quando l’ambiente è stimolante e un collaboratore sente di stare crescendo non pensa di andarsene, cosa che invece avviene in ambienti immobili che cercano solo di spremere tutto quello che possono dalle persone per aumentare il proprio fatturato.

Il valore più importante di un’azienda è il capitale umano

È su questo che è necessario investire.

Il focus deve essere creare un ambiente familiare, stimolante in cui le persone abbiano dei ruoli ben definiti, con alla base il rispetto reciproco e dove a governare il tempo ci sia la parola FIDUCIA.

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Leadership

Istruzione e Leadership

Ovunque si sente parlare di quali sono le qualità che un buon leader dovrebbe avere.

Ma esiste una qualità che spesso viene trascurata: la capacità di imparare costantemente!

Ci sono persone che hanno la capacità di vedere opportunità di crescita intorno a sé.

Un buon leader difficilmente si sente arrivato, chi crede di sapere già tutto e di non avere più niente da imparare come può crescere?

Come può sviluppare il suo potenziale e quello delle persone intorno a sé?

La capacità di continuare a imparare da ciò che ci circonda è fondamentale nel viaggio verso la leadership.

In che modo la leadership è collegata all’apprendimento costante?

Oggi abbiamo un mare di informazioni disponibili e reperibili con estrema facilità.

Quali informazioni sono più utili?

Quali informazioni sono più credibili come fonte per guidare il nostro processo decisionale?

Per essere una guida nel processo decisionale altrui, è necessario essere una fonte credibile e affidabile, avere la capacità di raccogliere molte informazioni pertinenti e offrire soluzioni ponderate e oneste ai problemi.

Ma quale tipo di istruzione è più adeguato per far crescere una carriera?

Istruzione tradizionale

Questo è il metodo più semplice e strutturato per acquisire determinati tipi di conoscenza.

Ogni carriera richiede requisiti specifici.

I titoli di studio tradizionali sono necessari a raggiungere le basi necessarie per  iniziare una professione, ma non garantiscono necessariamente il successo a lungo termine.

A volte si crede che dopo aver conseguito la laurea si sappia tutto ciò che c’è bisogno di sapere per avere successo e, in caso contrario, che sia necessario continuare a studiare ancora.

Ma l’istruzione tradizionale non è fatta per fornire le conoscenze per avere più successo nel lavoro.

Questo tipo di conoscenza non può essere ottenuta solo con metodi tradizionali.

Quando si va in viaggio in un paese nuovo, di cui non si conoscono lingua e tradizioni, una mappa potrebbe essere utile a raggiungere una destinazione precisa.

Ma la stessa mappa può anche aiutare a integrarsi con successo o essere accettati in quella nuova cultura? No!

La mappa, così come l’istruzione tradizionale, è solo l’inizio del viaggio.

Ottenere una laurea consente di dimostrare rapidamente la competenza in un’area che richiede abilità specifiche, il resto del cammino verso il successo va costruito attraverso altri canali.

Questi possono includere l’esperienza, l’istruzione autonoma, il tutoraggio, l’intraprendere percorsi di crescita personale e tanto altro.

Oggi però ci soffermeremo sul concetto di mentoring.

#leggi l’articolo “Perché avere un mentore è straordinario”.

Il mentoring

Da bambini abbiamo tutti avuto dei mentori che ci hanno aiutato a navigare nel mondo intorno a noi, insegnandoci a sopravvivere e crescere.

Questi mentori possono includere genitori, fratelli, insegnanti e amici.

In qualche modo pensiamo che quando diventiamo adulti ed entriamo nel mondo del lavoro, non ne abbiamo più bisogno.

Il titolo accademico che abbiamo guadagnato dovrebbe essere abbastanza, giusto? 

Raramente lo è.

Tutti abbiamo bisogno di tutor per la maggior parte della nostra vita non importa quale sia la nostra età o il tipo di lavoro che svolgiamo.

E non dobbiamo pensare ad un unico mentore. 

È impossibile che una sola persona riesca a fornire tutto ciò che serve per avere successo.

Ecco perché parlavamo di opportunità di apprendimento intorno a noi!

Non esiste una persona detentrice del sapere universale, ma se abbiamo occhi curiosi e aperti ad imparare cose nuove, potremmo trovare molti mentori intorno a noi.

Il tipo di apprendimento che viene attinto dall’ascolto, dalla visione e dal seguire mentori, è uno dei più importanti per sviluppare buone capacità di leadership e per avere successo nella vita.

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Leadership

Il fattore carisma

Si può imparare ad essere carismatici?

Questo è un argomento che invita a un acceso dibattito, dato che non sappiamo bene cos’è il carisma.

Una cosa che sappiamo è che funziona e quando funziona può veramente aiutarci in qualsiasi tipo di relazione personale e professionale.

Cos’è il carisma e come si può ottenere?

Molti lo imparano consapevolmente, altri lo imparano in modo subconscio.

Tutto dipende da come nutriamo il nostro cervello ogni giorno.

Le persone di cui ci circondiamo, la musica che ascoltiamo, i libri che leggiamo danno forma alla nostra personalità.

Se un bambino è cresciuto in gran parte circondato da persone calme, radicate e sicure, inconsciamente assorbirà queste qualità.

Allo stesso modo anch un adulto può imparare e assorbire il carisma.

Il trucco è riempire la tua mente con ciò che vuoi ottenere.

Carisma, comunicazione, parlare in pubblico sono abilità che possono essere sviluppate.

Visita la sezione eventi del nostro sito.

Guarda attraverso le vite dei grandi e noterai che anche loro hanno sentito la timidezza che tutti noi sentiamo spesso, ad esempio in situazioni pubbliche.

Ma non hanno ceduto.
Sono andati avanti e hanno fatto quello che dovevano.

La parola chiave del carisma è convinzione

Se una persona ha fiducia in se stesso e in ciò in cui crede e parla con convinzione, le persone non possono fare a meno di seguirla.

In breve, coloro che parlano e parlano in modo audace, col tempo svilupperanno il carisma che amiamo così tanto.

Autostima ed emozione positiva sono due ingredienti fondamentali della personalità carismatica.

Attingere al carisma ti porterà ad avere relazioni più positive con gli amici, a renderti più attraente per il sesso opposto e ad aiutarti ad avere successo nelle tue attività commerciali.

Il carisma è sfuggente.

In generale, è considerato qualcosa che hai o non hai.

Il carisma può essere sviluppato, ma richiede un approccio non convenzionale.

Più cercherai di sembrare carismatico meno lo sarai.

La trappola del carisma.

Puoi leggere dozzine di libri, guardare centinaia di video, imparare tecniche di visualizzazione, l’ipnosi e qualsiasi altro tentativo per diventare più socialmente accattivante ma la cosa che non ti insegnano è una sola, la più importante: cos’è il carisma e come funziona.

La trappola del carisma deriva dal fatto che maggiore è lo sforzo che fai per diventare carismatico, meno carismatico diventi.

È vero che essere un ascoltatore migliore ti renderà più carismatico, ma cercare di sforzarti ad essere un buon ascoltatore ti renderà meno carismatico.

L’atto di fare uno sforzo consapevole per fare una buona impressione sta di per sé richiamando l’attenzione sull’autovalutazione che non sei abbastanza bravo come vuoi apparire.

Cercare di essere carismatici è di per sé una cosa insicura da fare.

Se fossi già carismatico, non sentiresti alcun bisogno di giudicare se il tuo tono di voce è abbastanza coinvolgente o se sei abbastanza positivo o se il tuo contatto visivo è abbastanza forte.

Perché?

Il carisma deriva dal non essere autocosciente, dal non usare la tua attenzione per monitorare te stesso.

La persona carismatica non si preoccupa dell’impressione che sta facendo.

Questa è la lezione più difficile da imparare.

La parte della mente che vuole essere più carismatica non è la stessa parte della mente che è capace di essere carismatica.

Il tuo interesse a migliorare te stesso è un desiderio logico e consapevole.

Tuttavia, la parte logica e autocosciente del tuo cervello si spegne letteralmente quando sei al massimo del tuo carisma.

Perché il carisma è fortemente correlato alla socialità?

Se hai mai perso la cognizione del tempo perché ti godevi così tanto un’interazione sociale, hai sperimentato questo stato.

Quando eri in questo stato, eri carismatico, fiducioso, affascinante.

Sfortunatamente, questo stato è sfuggente alla maggior parte delle persone.

Durante queste esperienze, scientificamente ben documentate, ti senti bene e lavori bene.

In questo stato il tuo senso del tempo si dissipa e sei totalmente immerso in qualsiasi cosa tu stia facendo (in questo caso, l’interazione sociale).

Il quel momento la parte autocritica del tuo cervello, la parte che sta monitorando il modo in cui le persone reagiscono a te, la parte del tuo cervello che innesca insicurezza e difesa non è attiva.

Quando sei immerso in momenti sociali questa parte del tuo cervello (la corteccia prefrontale) diventa silenziosa.

Se invece fosse sveglia si attiverebbe per cercare di farti diventare più carismatico.

Questa parte del tuo cervello penserebbe: “L’ho detto un po’ goffamente? Dovrei parlare con un tono più deciso per essere più carismatico?”

Carisma e contagio emotivo.

Gli stati emotivi sono contagiosi allo stesso modo in cui lo sbadiglio è contagioso: se ti senti bene interagendo con qualcuno, si sentiranno bene interagendo con te.

Quando ti trovi in uno stato di flusso sociale, ti sentirai al meglio e quindi ti ritroverai altamente carismatico.

Dettagli come il contatto visivo, la tonalità vocale e il linguaggio del corpo sono insignificanti rispetto al potere del tuo stato emotivo.

Anche se concentrarsi su queste cose non ha innescato l’insicurezza, sarebbe comunque molto più efficace imparare a entrare negli stati di flusso sociale perché questa è la principale fonte di carisma, è il “fattore” che le persone carismatiche attingono efficacemente.

Come essere più carismatici?

I tratti devono diventare stati: ti spiego cosa significa.

Tendiamo a fare un presupposto fondamentale sul carisma che rende i nostri sforzi per costruirlo inutilmente difficili.

Pensiamo che il carisma sia un tratto, ma in realtà è uno stato.

Coloro che sono generalmente carismatici sono molto abili nell’accedere a questo stato (del flusso sociale) mentre per altri è un evento molto raro.

Quasi sicuramente sei già stato negli stati di flusso sociale, anche se solo molto raramente.

Nel suo libro più venduto, The Art of Seduction, Robert Greene Writes dice:

Possiamo sperimentarlo in un contesto sociale o lavorativo; un giorno siamo di buon umore e le persone sembrano più reattive, più incantate da noi.

Questi momenti di potere sono fugaci, ma risuonano nella memoria con grande intensità.
Li vogliamo rivivere.

Proviamo a replicare l’esperienza senza sapere che lo sforzo che stiamo facendo (come cercare di forzare l’umorismo) è una strategia condannata.

Esistono metodi efficaci per costruire il carisma, ma non hanno nulla a che fare con il pensare al contatto visivo o al linguaggio del corpo.

La persona carismatica focalizza la sua attenzione su chi la circonda.

Meno ti concentri su te stesso, più diventerai carismatico.

Le persone in uno stato carismatico non sono nella loro testa durante un’interazione sociale.

Stanno concentrando lo sguardo verso l’esterno, sulle persone con cui interagiscono.

La maggior parte delle persone ha l’abitudine di riflettere su ciò che accade durante un’interazione sociale.

Invece di pensare a ciò che le loro azioni e parole dicono di te, pensa a quello che stanno dicendo su di loro.

C’è una sfumatura importante qui, non giudichi gli altri, sei curioso riguardo a loro.

Carisma è fiducia in se stessi.

Più socialmente sarai sicuro, più facile sarà accedere a uno stato di flusso sociale.

È molto più facile sentirsi positivi e fiduciosi nelle interazioni sociali quando si sa che non può succedere nulla di brutto.

La fiducia è semplicemente un’autovalutazione della tua capacità di impegnarti con successo in una determinata attività.

La fiducia sociale è costruita attraverso lo stesso processo di qualsiasi altro tipo di fiducia.

Per diventare più carismatico, devi costruire la tua fiducia sociale perché se sei preoccupato per le conseguenze negative delle tue azioni sarà quasi impossibile entrare nel flusso sociale.

Come costruire la tua fiducia sociale.

Per costruire la tua sicurezza sociale devi uscire nel mondo reale e affrontare le tue insicurezze.

La paura della tensione sociale, il rifiuto e l’imbarazzo sono quasi universali (anche se molti individui non ammetterebbero di averli).

Con quello che hai imparato nell’articolo, sarai in grado di entrare in uno stato di flusso sociale più facilmente e quindi avrai più accesso al tuo io più carismatico.

Imparare a focalizzare la tua attenzione verso l’esterno e prendere l’abitudine di affrontare le insicurezze in modo diretto cambierà in particolare il modo in cui ti relazioni con gli altri; e quindi come ti rispondono.

Come per qualsiasi cosa utile, questo non è un processo facile.

Per ottenere i risultati desiderati, è necessario esercitarli ripetutamente fino a quando non diventano comodi per te.

Non si sono magie, ma una sola parola: PERSEVERANZA.

Hai ancora dei dubbi?

Non sei sicuro di farcela da solo?

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